Ecco dopo il salto le foto e le schede ufficiali dei concorrenti Under 24 uomini di “X Factor 5” seguiti da Morgan.
Davide Papasidero
- Data e luogo di nascita: Roma il 4 settembre 1990
- Altezza: 1.80
- Peso: 63 Kg.
- Occhi: Castani
- Capelli: Castano chiari
- Segni particolari: Nessuno
- Animali domestici: Un cane pincher di nome Siva, un pesce rosso senza nome e quattro pescetti da acquario di nome LauraAdele, Walelio, Enrico I, e AnnaGiselle.
- Segno zodiacale: Vergine
Curiosità:
Qual è il tuo rapporto con lo sport?
Io e lo sport non siamo molto amici ultimamente, ho praticato nuoto a livello agonistico per parecchi anni quando ero piccolo, poi però ho dovuto fare delle scelte e ho abbandonato. Ogni tanto gioco con gli amici a pallavolo, ma mi tocca ammettere che sono proprio negato, giusto col ping pong vado bene.
Cosa fai nel tempo libero?
Sono studente al secondo anno di Psicologia alla “Sapienza” di Roma, quindi quando devo preparare gli esami studio. Molto spesso il mio tempo è però legato alla musica: studio canto due volte a settimana e quando posso cerco di andare a sentire concerti o a vedere band in locali. Mi piace anche stare in mezzo alla gente, ho tanti amici con cui vado ovunque e ogni tanto mi sbizzarrisco in discoteca. Con un gruppo di amici ho anche organizzato una volta a settimana la “Giornata Gossip”, in cui ci si rivede e, davanti a un tè, si chiacchiera e ci si dice le ultime news.
Segui la moda o non te ne frega niente?
Sinceramente amo molto curare il mio look, ma non seguendo la moda del momento. Cerco sempre di avere uno stile unico, personale, originale e creativo, andando anche dalla sarta a farmi aiutare a creare i miei abiti di scena, prendendo spunto dal mondo, da ciò che mi circonda, anche dalle piccole cose. Ho una passione sfrenata per i papillon, ne ho di tutti i tipi, di tutte le dimensioni e di tutti i colori, che posso abbinare con i miei abiti. Mi piace molto abbinare gli abiti con le esibizioni che devo fare, per far sì che la performance sia una performance a 360 gradi.
Cosa ti diverte?
Mi divertono tante cose… Mi diverte stare in compagnia di amici davanti a una tazza di tè e spettegolare delle ultime news, mi diverte stare con i miei genitori, mi diverte chiacchierare con mia nonna e farmi raccontare storie della sua infanzia, mi diverte la gente genuina, vera. Penso che per divertirsi non ci sia bisogno per forza di cose troppo artificiali, l’importante è stare bene con se stessi e con la compagnia o la situazione con cui ci si trova. Mi piace tanto guardare i cartoni animati e rifarne le vocette, in particolare dei Teletubbies dei quali sono fan.
Cosa non sopporti?
Penso di essere una persona molto tollerante, ma nel mondo ci sono cose che proprio non sopporto. Non sopporto l’arroganza della gente, non sopporto chi pensa di essere forte e quindi si permette di giudicare o di trattar male “il debole”. Diciamo che nella mia vita ho sempre combattuto affinché chiunque, anche la persona più strana e disadattata, venisse rispettata e trattata allo stesso modo degli altri. Odio gli stereotipi, i pregiudizi, le cattiverie gratuite, il bigottismo, chi non ha il coraggio di crescere, di affrontare le proprie paure, chi si lascia andare. E odio la violenza.
Sogni nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto devo ammettere che l’ho realizzato, ed è quello di entrare a X Factor. Ora vediamo se si realizza, anche il secondo sogno nel cassetto, cioè quello di andare avanti, e perché no, magari riuscire a fare il mio primo cd.
Sei innamorato?
Sì, sono innamorato di tante cose, e di tante persone.
Il tuo colore preferito?
Il mio colore preferito è il bianco, lo è per parecchi motivi: uno perché è un colore forte, cancella tutto, è un colore assoluto; il secondo motivo è perché mi sta bene e il terzo è perché è simbolo di purezza, di neutralità, e questo mi piace molto.
Il tuo luogo preferito?
Più che un luogo preciso è un paese, si trova in Abruzzo e si chiama Roseto degli Abruzzi: è il posto dove vado da più di 10 anni, ogni anno, d’estate. Lì ho vissuto tantissime esperienze, quando vado lì riesco a staccare da tutto lo stress, da tutte le ansie e le preoccupazioni vissute durante l’anno e faccio pace col mio cervello. Inoltre ho tantissimi amici da tutta Italia, che conosco ormai da quando ero piccolo, ed è sempre bellissimo rivederli ogni anno e raccontargli e farmi raccontare tutto il caos che abbiamo creato in un anno.
Cosa faresti pur di affermarti nel mondo della musica?
Farò tutto il lavoro necessario, attraverso la totalità del mio impegno e della mia professionalità per far sì che il mio sogno si avveri.
Cosa ti piacerebbe si dicesse di te come artista?
Mi piacerebbe che si riconoscesse in me una capacità artistica autentica e magari innovativa, così da poter comunicare agli altri le mie emozioni più profonde.
Una frase, una canzone, un libro, un film che ti accompagna o che ti rappresenta:
C’è una frase che amo sin da quando facevo le medie, mi ricordo di averla sentita in tv pronunciata da Moana Pozzi, e fa così: “Vivi come se dovessi morire domani, e pensa come se non dovessi morire mai”. Diciamo che racchiude un po’ tutta la mia filosofia di vita, un po’ il carpe diem: bisogna sfruttare e vivere ogni occasione come fosse unica, viverla fino in fondo.
E poi amo anche un pezzo della canzone di Christina Aguilera Beautiful: “I am beautiful, no matter what they say, words can’t bring me down, so don’t you bring me down… today”.
Un tuo personalissimo slogan:
Mi è venuto in mente l’altro giorno, quando ho saputo di essere uno dei dodici concorrenti di X Factor 5, e fa così: Quando da piccolo mi chiedevano cosa volessi fare da grande la mia risposta era sempre “il cantante”, beh… ora cantante ci sono diventato, adesso aspettiamo di diventare grande.
Identikit musicale:
A che età hai cominciato a cantare?
Diciamo che, come tutti, ho sempre cantato sin da bambino; ma un po’ perché non ci pensavo, e un po’ per timidezza, ho iniziato a studiare canto “seriamente” da cinque anni.
C’è qualcuno che non ha mai smesso di credere in te?
Sì, oltre ai miei genitori ci sono due persone che non hanno MAI smesso di credere in me. Uno è il mio insegnante di canto, Stefano Zanchetti, il mio mentore, colui che mi ha permesso di scoprire chi sono, che mi ha fatto scoprire cosa significa davvero cantare: è grazie a lui se oggi sono quello che sono. E la seconda persona sono io. Ammetto di aver ricevuto tante porte in faccia, ma le ho sempre prese filosoficamente, perché secondo me nessun male viene solo per farci soffrire, ma alla fine tutto ha una spiegazione, e io l’ho trovata grazie alla mia tenacia.
Un concerto per te memorabile:
Il concerto di Patty Pravo al Teatro Sistina di Roma: è stata la prima volta che l’ho vista cantare dal vivo e ammetto di aver provato brividi dalla prima canzone all’ultima. Ammetto di amare molto questa artista, perché riesce a trasmettermi sensazioni che quasi nessun altro cantante riesce a fare. Quel giorno mi ricordo di aver pianto, soprattutto quando si è esibita nella mia canzone preferita, E dimmi che non vuoi morire.
Canzoni portate al provino:
Al provino mi sono presentato con Grace Kelly di Mika, uno dei cantanti ai quali mi ispiro di più. E come pezzo a cappella (che poi non ho eseguito) La bambola di Patty Pravo, fatta in una versione un po’ più noir.
Qual è stato il giudizio di ogni singolo giudice?
Ho ricevuto quattro sì su quattro. I giudizi più belli sono stati quelli di Morgan e Arisa.
Cavalli di battaglia:
True Colors di Cindy Lauper, Amore di Plastica di Carmen Consoli e E dimmi che non vuoi morire di Patty Pravo.
Il voto che ti dai come cantante:
Beh, dipende… Diciamo che per il modo in cui intendo l’arte, la musica e il canto mi darei un bel 7 ½, 8… Perché ovviamente non si smette mai di imparare e crescere. Però forse il voto è positivo perché mi ritengo un artista molto originale e innovativo.
Le cinque canzoni più importanti della tua vita:
1) La mia canzone preferita in assoluto è Beautiful della grande Christina Aguilera, per parecchi motivi… Perché è legata a un particolare momento della mia adolescenza, in cui mi sentivo molto insicuro, a volte mi vedevo brutto, strano, ed ero tanto timido. Grazie a questa canzone, e allo stupendo testo scritto da Linda Perry, ho incominciato a capire che tutti siamo bellissimi, e ho quindi trovato una fiducia e una forza in me stesso, rendendo le mie paure, le mie insicurezze e le mie stranezze i miei punti di forza.
2) Il secondo pezzo è E dimmi che non vuoi morire, perché oltre a essere cantato da una delle artiste che amo di più (Patty Pravo), è un pezzo che mi ricorda molto la mia infanzia, mi fa pensare tanto a mia madre e a mia nonna, mi fa stare bene, e tira fuori da me quel pizzico di malinconia e di amore verso il passato, verso tempi, sensazioni, emozioni che sono capitati, che sono impressi nella mente e nel cuore, ma che non torneranno più.
3) Amalia Grè con Io cammino di notte da sola. È un pezzo viscerale, unico, intimo e magico. Penso che solo un’artista libera dagli schemi e dalle costruzioni come Amalia Grè sia in grado di riuscire a interpretare un pezzo del genere. Sono particolarmente legato a questa stupenda canzone perché quando la ascolto mi perdo nei miei pensieri, mi rilasso e riesco a entrare nel profondo del mio inconscio, fino a emozionarmi. Inoltre lo amo particolarmente perché me lo ha fatto conoscere il mio insegnante, quindi ogni volta che lo ascolto ho in mente lui e il bene che provo.
4) For the first time dei The Script. Per questo brano ci sono poche parole: mi ricorda tanto una persona a cui tengo tantissimo e senza la quale non sarei ciò che sono. È entrata nella mia vita poco più di un anno fa, proprio insieme a questo pezzo, e dopo quel giorno non se n’è più andata.
5) Il quinto pezzo non è proprio una canzone, ma un brano di musica classica: Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi. Mi sento particolarmente affezionato a questa stupenda melodia perché ogni volta che mi sento giù con l’umore, o quando ho bisogno di riflettere sulla mia vita, mi immergo totalmente in questo capolavoro riuscendo sempre a ritrovare me stesso.
Valerio De Rosa
- Luogo e data di nascita: Roma il 21 febbraio 1992
- Altezza: 1.70
- Peso: 60 Kg.
- Occhi: neri
- Capelli: neri
- Animali domestici: Mia nonna ha due cani, ma è come se fossero anche i miei
- Segno zodiacale: Pesci
Curiosità:
Qual è il tuo rapporto con lo sport?
Ho fatto calcio, nuoto e pallavolo.
Cosa fai nel tempo libero?
Leggo, faccio passeggiate e scrivo cose a caso su un foglio qualunque.
Segui la moda o non te ne frega niente?
Non è il mio forte.
Cosa ti diverte?
Luciana Littizzetto, il suo pensiero e i suoi libri. E vedere le persone che cadono a terra (magari senza farsi male).
Cosa non sopporti?
Le persone montate, quelle che vedono tutto come una sfida e chi se ne approfitta.
Sogni nel cassetto?
Non si dovrebbero dire…
Sei innamorato?
No.
Il tuo colore preferito?
Nero e verde.
Il tuo luogo preferito?
La mia camera e la spiaggia di sera.
Cosa faresti pur di affermarti nel mondo della musica?
Sicuramente continuare a essere costante nello studio del canto e a perfezionarmi.
Cosa ti piacerebbe si dicesse di te come artista?
Che emoziono e che il canto fa parte di me.
Una frase, una canzone, un libro, un film che ti accompagna o che ti rappresenta:
La frase è “Everything follows everything” tratta da In the green di Elisa. Il mare immenso di Giusy Ferreri è una canzone che mi ha colpito al primo ascolto e che ho sentito subito mia, sia per il testo che per l’arrangiamento.
Un tuo personalissimo slogan:
Tutto ritorna.
Identikit musicale:
A che età hai cominciato a cantare?
Verso i quattro anni, credo.
C’è qualcuno che non ha mai smesso di credere in te?
Mia madre e alcuni parenti.
Un concerto per te memorabile:
Laura Pausini – San Siro 2007.
Canzoni portate al provino:
I Wish di Stevie Wonder.
Qual è stato il giudizio di ogni singolo giudice?
Tutti sì.
Cavalli di battaglia:
Inside a Flower di Elisa.
Il voto che ti dai come cantante:
7
Le cinque canzoni più importanti della tua vita
1) Superstition di Stevie Wonder: questa canzone mi ha fatto capire quanto sia bella la musica, cantare. Ho anche capito cosa significhi godere mentre si canta.
2) Come and Sit di Elisa: questa canzone mi ha fatto capire che ho un orecchio raffinato e che vado oltre.
3) Strani Amori di Laura Pausini: ho iniziato a cantare quando lei ha esordito. È stata la prima canzone che ho cantato a tre o quattro anni durante un matrimonio.
4) Pride (in the name of love) degli U2: poche canzoni mi gasano come questa.
5) Pescatore di Pierangelo Bertoli e Fiorella Mannoia. È un amore recente. Ero in macchina e nella radio passava questa canzone: ho iniziato a piangere.
Vincenzo Di Bella
- Luogo e data di nascita: Agrigento il 21 aprile 1988
- Altezza: 1.70
- Peso: 60 Kg.
- Occhi: castani
- Capelli: castani
- Segni particolari: …barba???
- Animali domestici: Un pesce rosso (Anacleto)
Curiosità:
Qual è il tuo rapporto con lo sport?
Mi piace un sacco la pallavolo, il ping pong, la pallacanestro e l’atletica leggera.
Cosa fai nel tempo libero?
Trascorro molto tempo nel verde del paesino dove vivo tuttora, Begato, alla periferia di Genova, dove andavo anche da bambino. Lì ho trovato spesso ispirazione per le canzoni. E poi chiaramente trascorro molto tempo in saletta col mio gruppo, tra una suonata e una giocata a ping pong.
Segui la moda o non te ne frega niente?
Tendo istintivamente ad avere un occhio critico nei confronti della moda. Non riuscirei a starle dietro.
Cosa ti diverte?
Scrivere canzoni, racconti, storie di fantasia e non. Mi divertono un sacco le parole crociate, il sudoku e intrattenermi in discussioni interessanti.
Cosa non sopporti?
La divisa e qualsiasi cosa possa portare una persona a sentirsi superiore ad altre.
Sogni nel cassetto?
Condividere con un grande pubblico le mie canzoni, quindi i miei sogni, le mie aspirazioni e le paure. E portare al successo il mio gruppo, anzi, il mio “complesso”… Credo sia il termine più azzeccato!
Sei innamorato?
Sì.
Il tuo colore preferito?
Blu.
Il tuo luogo preferito?
Agrigento, il mio paese natale, fonte di energia.
Cosa faresti pur di affermarti nel mondo della musica?
Credo nulla che non abbia già fatto… Non saprei indicare un’azione in particolare.
Cosa ti piacerebbe si dicesse di te come artista?
Mi piacerebbe che la gente dicesse che scrivo pezzi intelligenti, con testi e arrangiamenti non scontati, con un messaggio condivisibile o meno, ma argomentabile.
Una frase, una canzone, un libro, un film che ti accompagna o che ti rappresenta:
Non ci resta che piangere se parliamo di film, Uno nessuno centomila di Pirandello se parliamo di libri, Non farti cadere le braccia di Edoardo Bennato se parliamo di canzoni.
Un tuo personalissimo slogan:
Pipere Piperemo!
Identikit musicale:
A che età hai cominciato a cantare?
A sette anni. Mi sono trovato una chitarra tra le braccia e ho cominciato a strimpellare le prime canzoni… Successivamente ho cominciato a cantare… È stato difficile (sempre che ora possa dire di esserci riuscito) acquistare una padronanza vocale, anche perché sono autodidatta, quindi tutto ciò che so fare lo devo a me e a mio padre, e al mio orecchio… Questi primi rudimenti mi hanno portato ad affinare la tecnica, mentre l’esperienza più importante l’ho vissuta nel mondo del musical, forma d’arte più completa, quella che mi ha permesso di acquistare sicurezza delle mie potenzialità. Successivamente, spinto da motivazione personale, ho cominciato a scrivere versi e a musicarli… Da qui comincia il confronto con il pubblico, quello più vero, perché ho sentito sempre di più il bisogno di cantare le mie storie di vita e di condividerle, anche per realizzazione personale… Cosa che faccio tuttora con La Pipera, il mio gruppo.
C’è qualcuno che non ha mai smesso di credere in te?
I miei vecchi e pochi amici.. Quelli veri.
Un concerto per te memorabile:
Inti Illimani, Agrigento 1999.
Canzoni portate al provino:
Daniel e Your Song di Elton John, Rolling in the deep di Adele, Lemon tree dei Fool’s Garden, La luce dell’est di Lucio Battisti, Anna e Marco di Lucio Dalla e Don’t let me down dei Beatles.
Qual è stato il giudizio di ogni singolo giudice?
4 sì su 4.
Cavalli di battaglia:
Povera Mary di Pierangelo Bertoli, Anna e Marco di Lucio Dalla e Lemon tree dei Fool’s Garden.
Il voto che ti dai come cantante:
6/7… Il ragazzo potrebbe impegnarsi di più!!!!
Le cinque canzoni più importanti della tua vita:
1) L’isola che non c’è di Edoardo Bennato, per l’importanza del sogno e dell’”utopia”.
2) W San Calò di Salvatore Campione, canzone folkloristica siciliana che mi porto dentro fin da bambino.
3) Quale allegria di Lucio Dalla, una delle più introspettive… Parla molto di me.
4) IMbolla, è un mio brano, scritto poco tempo fa.
5) Live and let die di Paul McCartney, musicalmente avanti anni luce, con un testo che va fuori da ogni canone.
Nessun commento:
Posta un commento