Giovedì 30 agosto 2012 alle 21.20 su Rai 1 torna l’appuntamento settimanale con la nona puntata di “SuperQuark”, il programma ideato e condotto da Piero Angela.
Questo penultimo appuntamento con la scienza e la natura si aprirà con uno straordinario documentario realizzato da Nicolas Hulot e l’equipe di Ushuaia Nature, che si sono recati in Islanda; un paese talmente misterioso, diverso e spazzato da continui venti che potrebbe far credere di trovarsi su un altro pianeta. Un deserto formato da vulcani e ghiaccio dove gli astronauti vanno per prepararsi ad affrontare i viaggi nello spazio. Un’isola nel mezzo dell’Atlantico, ai margini del circolo polare, poggiata su una delle faglie più grandi del mondo.
Tutto questo è l’Islanda, una terra vulcanica in perenne movimento, che scricchiola, si spacca e a cui i ricercatori hanno stabilito strane similitudini con il pianeta Marte.
Poi, un servizio di Cristiano Barbarossa, ci trasporterà in una delle superpotenze economiche del nuovo millennio: il Brasile, nello Stato di San Paulo; fondato nel 1964 e che oggi conta circa 80.000 abitanti, vicino alla raffineria Replan della Petrobes, la più importante del Brasile. Negli ultimi anni Paulinia si sta trasformando nella Hollywood del Brasile; infatti l’idea è quella di diversificare l’economia di un luogo legato a doppia mandata all’economia del petrolio, il 64% del gettito fiscale, che conosce ciclicamente periodi di crisi.
Uno sviluppo culturale legato al cinema e alla televisione iniziato fin dagli anni novanta, ben prima del suo attuale boom economico, attuando meccanismi molto interessanti per incrementare la sua industria audiovisiva che incoraggiano le aziende di ogni tipo, a investire nel settore culturale, televisivo e cinematografico.
In molti casi è possibile scegliere, invece di pagare le proprie tasse allo Stato, di investirle nella produzione di un programma divulgativo, di un film o di un documentario, con un “buono sconto” sulle tasse da pagare. Portando a una grande libertà creativa e ad un incremento dei posti di lavoro nel settore, passando in pochi anni da meno di una decina di film brasiliani distribuiti all’anno ai circa 100 di oggi, ma producendone molti di più.
Inoltre sono stati aggiunti molti meccanismi di sostegno economico per l’apertura delle nuove sale cinematografiche in zone meno abbienti del paese.
Uno dei segreti per accendere la mente e renderla più aperta all’apprendimento è quello di insegnare divertendo. Ad esempio il gioco degli scacchi è da sempre indicato come uno dei giochi che insegnano più cose, e sempre più persone premono perché venga introdotto nelle scuole, come attività collaterale. Ma quali sono gli insegnamenti degli scacchi? Prima di tutto, come si sa, a ragionare. Se ne parlerà in studio insieme a Piero Angela e ai fratelli Sabino e Marina Brunello, giovani campioni italiani di scacchi.
Il gioco degli scacchi è praticato in tutto il mondo da ben 800 milioni di persone e per la sua complessità e per il dispendio di energie richiesto è oggi equiparato in tutto e per tutto ad uno sport, tanto che ogni 2 anni si disputano le Olimpiadi degli scacchi.
Da una ricerca dell’Università di Costanza è stato dimostrato che i giocatori utilizzerebbero aree cerebrali differenti: i principianti attivano la regione del cervello del lobo temporale mediale, per codificare le nuove informazioni e analizzare le situazioni senza basarsi sull’esperienza di partite precedenti; i campioni invece attivano la corteccia frontale e parietale, che permette loro di memorizzare e immagazzinare sequenze di una partita, come il microprocessore di un computer. Immaginiamo, quindi, il lavoro incessante dei cervelli di campioni come il numero uno italiano, Fabiano Caruana o Sabino Brunello, giovanissimo e già gran maestro!
Nel servizio di Barbara Bernardini e Marco Visalberghi andremo a Nashville nel Tennessee, dove un ragazzo di 23 anni che ha perso una gamba dopo un attacco di uno squalo, sta sperimentando un nuovo tipo di protesi bionica, in grado di muoversi quasi naturalmente, camminare di buon passo, salire e scendere le scale e, nel prossimo futuro, forse anche di correre. Tutto questo è reso possibile grazie alla microelettronica, che utilizzando sensori e programmi estremamente raffinati, riesce a imitare la natura facendo “imparare” ai circuiti le sequenze che ogni bambino deve imparare per camminare in posizione eretta.
In un servizio di Lorenzo Pinna saremo trasportati sui fondali marini, dove si trova ciò che rimane dei naufragi avvenuti in tutte le epoche a partire da almeno 3000 anni fa fino ad oggi; dove l’Unesco calcola che nel buio delle profondità giacciano 3 milioni di relitti. Molti di questi resti sono ormai andati distrutti dalla corrosione e dagli organismi marini ma una gran parte deve ancora essere scoperta e studiata.
Oggi grazie alle tecnologie messe a punto dall’industria petrolifera per le piattaforme e gli oleodotti marini, come i robot telecomandati o speciali sonar ad alta definizione, è possibile realizzare queste imprese, i cui costi però non sono alla portata di Università e di enti pubblici. Una società in Florida, Odissey, ha tentato di superare questo ostacolo mettendo insieme archeologia marina e business.
Lorenzo Pinna è andato al museo della Kodak negli Stati Uniti per studiare un’azienda colossale, che dominava i mercati mondiali possa arrivare alla bancarotta se non si riconverte dal punto di vista tecnologico. L’arrivo della microelettronica ha rivoluzionato infatti tantissimi campi e in particolar modo quello delle immagini, trasformando la pellicola fotografica in un materiale da museo. Nel servizio scopriremo perché questa azienda di dimensioni planetarie, non sia stata in grado di adeguarsi al cambiamento.
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