sabato 11 febbraio 2012

Il generale dei briganti – con Daniele Liotti, Raffaella Rea, Danilo Brugia, Fabio Troiano, Christiane Filangieri e Massimo Dapporto domenica e lunedì su Rai 1

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Domenica 12 alle 21.30 e lunedì 13 febbraio alle 21.10 su Rai 1 andrà in onda la miniserie in due puntate “Il generale dei briganti”, la storia di una figura leggendaria con protagonisti tra gli altri Daniele Liotti, Raffaella Rea, Danilo Brugia, Fabio Troiano e con la partecipazione di Christiane Filangieri e Massimo Dapporto per la regia di Paolo Poeti che ne firma anche il soggetto insieme ad Antonio Ferraro, la sceneggiatura insieme a Giovanna Koch e con la consulenza del Professor Carlo Felice Casula.

La miniserie narra, come detto, la storia di una figura leggendaria, di un uomo dalla personalità forte e decisa che, pur provenendo da umili origini, grazie alla sua spiccata intelligenza, è diventato l’archetipo del brigante risorgimentale.

Si chiamava Carmine Crocco, era un uomo dei boschi e un maestro d’armi, detto “Il generale dei briganti”, un uomo capace di affascinare intere generazioni con le sue gesta, spesso ardite e spregiudicate, che lo hanno reso alla storia come un vero eroe.

La fiction continua il percorso intrapreso per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia e vuole ricordare il fenomeno del brigantaggio, in una libera ispirazione degli autori, ai fatti e ai personaggi storici raccontati.

Siamo nel 1860, nel periodo dello sbarco dei Mille di Garibaldi in Sicilia, fatto che accelererà l’unificazione nazionale. Al suo fianco nel Meridione lottano contro il dispotico Borbonico anche molti “briganti” che, dopo essere rimasti delusi dal nuovo governo italiano, lo contrasteranno in una sanguinosa repressione. Il più temuto tra i capobanda si chiama Carmine Crocco.

Qualche anno dopo nel 1894 a Volture, due uomini si cercano per una resa dei conti mortale: Mariano Aiello (Danilo Brugia), deputato napoletano del governo unitario e Carmine Crocco (Daniele Liotti) brigante lucano che nel 1860 ha aiutato i garibaldini a liberare la sua regione dal gioco Borbonico in cambio della promessa di libertà e riscatto sociale. Vediamo cosa successe.

Proprio Mariano, fervente mazziniano, riuscì a convincere il brigante e la sua banda a passare dalla parte dei democratici unitari nella liberazione della Basilicata. Ma quell’amicizia ora si è spezzata e ferve la volontà di vendetta per un presunto reciproco tradimento a cercarsi nei boschi del Vulture.

Il caporale Carmine Crocco, un povero pastore lucano arruolato nell’esercito borbonico per non morire di fame, torna da Napoli a Rionero del Vulture per sposare Nennella (Raffaella Rea), ma quando arriva trova la sorella Rosina (Larissa Volpentesta) sfregiata.

Chiesto cosa fosse successo scopre il colpevole in uno spasimante respinto, lo affronta e lo uccide senza sapere che era un potente della zona, il figlio del conte Guarino (Massimo Dapporto) che in passato ha già portato tanto dolore alla sua famiglia.

Crocco è costretto a darsi alla macchia per evitare le ritorsioni e la condanna a morte e qui conosce il medico Mariano, che sta curando a Napoli sua madre in fin di vita ed è innamorato proprio della figlia del conte Guarino, Giuseppina (Christiane Filangieri).

Carmine si unisce alla causa unitaria ricevendo in cambio il perdono, lo ha promesso Garibaldi (Thierry Toscan) in persona a Mariano, una volta fatta l’Unità e cacciati i Borboni

Crocco combattendo contro i legittimisti borbonici, usando la tecnica del mordi e fuggi, una tecnica da guerriglia ante litteram consistente nel colpire con agguati a sorpresa e rifugiarsi nei boschi della sua terra.

Gli eventi drammatici del momento si intrecciano indissolubilmente con le storie d'amore di Carmine e Nennella e Mariano con Giuseppina. Nennella diventa brigantessa per rimanere vicina al suo uomo e avrà una figlia da lui. Giuseppina si unirà ai rivoluzionari, dopo conflitti laceranti con il padre il conte Guarino.

Alla fine del 1860 l’Unità d’Italia è ormai fatta. Ma la speranza di Crocco di tornare a una vita normale viene presto vanificata. Quando si presenta a Rionero per ricevere gli onori dovuti, con il tricolore che drappeggia il suo cavallo e i suoi uomini al seguito, il conte Guarino in persona, diventato il nuovo prefetto e passato con i Piemontesi, gli comunica che dovrà essere processato per i crimini commessi mai condonati.

Carmine Crocco, nonostante l’appoggio della popolazione che lo riconosce come eroe e vero liberatore, uccide il suo nemico Guarino e si da nuovamente alla macchia, deluso ma non rassegnato.

Di nuovo brigante penserà solo a se stesso e a Nennella, partecipando dalla parte sbagliata a quella guerra civile che per molti anni ancora, insanguinerà tutto il meridione d’Italia.

Nel 1864, dopo la repressione del brigantaggio da parte dei Piemontesi, Carmine e Mariano si troveranno sul fronte opposto, decisi entrambi a un confronto mortale. Ma l’amicizia nata nel tempo sarà più forte del rancore e il duello non avrà luogo ma sarà solo un amaro confronto tra i due uomini che, prima di separarsi, ammettono di non avere realizzato il loro sogno.

Crocco dopo qualche tempo verrà catturato e condannato a morte. Però Mariano riuscirà a salvargli la vita e a tramutare la condanna in carcere a vita. E proprio lui, l’amico di un tempo, insieme a Nennella accompagnerà Carmine all’imbarco che lo porterà al penitenziario per scontare la sua pena.

Trama completa della prima puntata:

1864. La lotta al brigantaggio è al suo apice. Il deputato Mariano Aiello è a caccia del più temuto dei briganti lucani: Carmine Crocco. Una sfida mortale che ha origine nel drammatico passato di Carmine quando bambino vede la madre aggredita dal conte Guarino, il potente del paese. Una volta adulto, Carmine parte soldato. La giovane che ama, Nennella, non sa leggere e lo scrivano del paese Antonio, le nasconde il prossimo ritorno di Carmine per il matrimonio. Durante una visita a sua madre ricoverata al manicomio di Napoli Carmine conosce Mariano: è il medico di idee liberali e antiborboniche che ha in cura la donna. Accanto a lui c’è Giuseppina una nobile di cui è innamorato, figlia del conte Guarino che ha provocato la follia di sua madre.  Carmine per amore di Nennella diserta l’obbligo militare e torna a casa, ma troverà la ragazza già sposata allo scrivano Antonio che l’ha convinta con l’inganno. La sua furia sarà tanto incontenibile quanto inutile. Al casolare paterno un’amara sorpresa lo attende: sua sorella Rosina ha subito un tentativo di violenza ed è stata sfregiata. L’autore dell’infame gesto ha un nome odiato: Ferdinando Guarino, il figlio del conte e fratello di Giuseppina.

Carmine, in fuga, disertore ed assassino, dopo aver condotto sua sorella in Convento, si unisce alla banda dei briganti di Ninco Nanco e Caruso.È  il 1860. Mariano a nome dei repubblicani si rivolge ai briganti per liberare il sud dai Borboni. In cambio ottiene per loro una promessa di amnistia da Garibaldi in persona che combatte in Sicilia.  Carmine e Mariano, amici e alleati, lotteranno per l’Italia unita. Nel frattempo Giuseppina ha assunto come cameriera Nennella che, scoperto l’inganno di Antonio, torna da Carmine giurando inutilmente il suo amore. La prima battaglia è un successo grazie a Carmine, e Ninco Nanco, riconoscente, lo incorona Generale dei Briganti! Ma il flusso della memoria si interrompe in modo drammatico all’apparizione di Mariano al funerale del padre di Carmine. Perché il veleno dell’odio ha ucciso quell’amicizia?

Trama completa della seconda puntata:

La caccia all’uomo da parte del deputato del governo italiano, il medico Mariano Aiello, continua senza successo. Siamo in un momento drammatico per i briganti nella guerra che i Piemontesi stanno vincendo contro di loro, ultimi oppositori del nuovo governo.

Quattro anni prima, nel 1860, ben diversa era la loro forza.  Carmine nascosto tra le montagne rievoca con Ninco Nanco quei momenti esaltanti, quando Mariano era loro amico. La consapevolezza di rendere un servigio alle masse di cafoni diseredati ed umiliati che vedono in Garibaldi la possibilità di un futuro migliore, unisce le bande di briganti in un esercito che ora ha uno scopo nobile, combattere il dispotismo Borbonico e liberare il Mezzogiorno l’Italia. Il successo militare si accompagna allo scioglimento delle incomprensioni tra Carmine e Nennella. Rifiutata a lungo dal suo “Generale dei Briganti” finalmente riesce a farsi accettare dal cuore offeso dell’uomo che ama, ma che non ha sposato per l’inganno dello scrivano Antonio, il marito da cui è fuggita. Durante un’azione militare Nennella viene ferita e solo l’intervento del medico Mariano, di ritorno tra i briganti dopo un incontro con Garibaldi, la sottrae a morte sicura. Giuseppina, che ha lasciato il castello Guarino per raggiungere Mariano contravvenendo l’ordine di suo padre, manifesta la sua gelosia nei confronti di Nennella a cui il suo uomo manifesta troppe attenzioni. Mariano la rassicura, ma per poco: il conte Guarino ha sequestrato il padre di Carmine e pretende in cambio della sua liberazione che la figlia torni a castello e sposi Darot l’industriale svizzero suo socio in affari. Ma ciò non avverrà.

I Borboni vengono sconfitti. Le città liberate. Giuseppina seguirà il suo cuore. Nennella avrà una figlia che riporta il sorriso a Carmine distrutto per la morte della madre che morendo non gli perdona l’essersi fatto brigante. Intanto Garibaldi, messo in disparte, non ha l’autorità di mantenere le promesse di riscatto per i briganti che hanno lottato con lui, e il conte Guarino, che è passato con gli Unitari, in qualità di Prefetto, ordina l’arresto di Carmine che sfugge alla cattura uccidendolo. Da questi eventi drammatici usciamo per tornare al presente del 1864, quando Carmine e ciò che resta del suo esercito commentano amaramente il tradimento di Mariano che allora aveva garantito per Garibaldi ed ora è alla sua caccia con l’esercito piemontese. Nella grotta dove i briganti sono rifugiati irrompono i Piemontesi, informati dal traditore Caruso, ed è una carneficina. Ninco Nanco ferito, catturato e poi fucilato, Caruso stesso giustiziato da Carmine in persona; ora per lui è giunto il momento di affrontare Mariano per una resa dei conti finale.

Il duello tra i due ex amici avrà luogo e la sfida non si concluderà con la morte, ma con un’agnizione reciproca, una rassegnazione alla Storia che essi pure hanno scritto ma da cui saranno esclusi. Ambedue sono stati traditi e sono i perdenti di una guerra vittoriosa. Carmine verrà catturato dopo una lunga fuga. Mariano che, salvandolo dalla pena capitale, ha interceduto per lui e per Nennella, darà le dimissioni da deputato e tornerà a fare il medico accanto a Giuseppina. Quella monarchia è lontana dall’idea di nuovo stato che hanno i repubblicani. L’ultimo incontro tra loro è con un lungo abbraccio prima dell’imbarco sul piroscafo che porterà Carmine all’isola d’Elba dove sconterà l’ergastolo.

Interpreti e personaggi: Daniele Liotti (Carmine Crocco), Raffaella Rea (Nennella), Danilo Brugia (Mariano Aiello), Fabio Troiano (Ninco Nanco), Christiane Filangieri (Giuseppina Guarino), Massimo Dapporto (conte Ludovico Guarino), Massimiliano Dau (Caruso), Marco Leonardi (Rocco), Massimo Bonetti (Francesco Crocco), David Coco (Antonio Lo Scrivano), Fabio Sartor (Darot), Vincenzo Alfieri (Ferdinando Guarino), Larissa Volpentesta (Rosina Crocco), Nadia Carlomagno (Maria Gerarda), Roberta Lanfranchi (Luigia), Annalisa De Simone (Prima Brigantessa), Federica Sarno (Regina Maria Sofia di Borbone), Dario Costa (Re Francesco II di Borbone), Vanni Fois (Comandante Guarnigione Napoli), Thierry Toscan (Giuseppe Garibaldi), Tommaso Ramenghi (Rovere, Capitano Piemontese), Fabrizio Amicucci (Colonnello Camillo Boldoni), Massimiliano Gallo (Giacinto Albini), Chiara Cavaliere (Assunta), Niccolò Cancellieri (Primo Garibaldino) e con Gianfranco Amato (Sindaco di Corleto), Mirko Bruno Veneziano (Funzionario prefettura di Potenza), Agostino Chiummariello (Prefetto tribunale), Andrea Fazzari (Messo), Roberto Galano (Luigi), Fabio Gomiero (Primo mazziniano), Enzo Vladimiro Marchetti (Presidente tribunale), Andrea Paolotti (Primo soldato camerata), Luigi Savoia (Calzolaio), Pasquale Zullino (Questore di potenza), Nicole Di Vieste, Vito Molinari, Alessio Selli (I piccoli).

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“Il generale dei briganti” Regia Paolo Poeti. Soggetto Antonio Ferraro, Paolo Poeti. Sceneggiatura Giovanna Koch, Paolo Poeti con la consulenza del Prof. Carlo Felice Casula. Aiuto regista Dino Giarrusso. Casting Roberto Bigherati. Regia II unità Riccardo Ferrero. Costumi Mariano Tufano. Coordinamento all'edizione Cinzia Bruzzese. Amministratore di produzione Alice Taetti. Scenografia Sergio Tribastone. Fonico presa diretta Francesco Cavaliere. Fotografia Fabio Olmi. Supervisore effetti digitali Amedeo Califano. Montaggio Lorenzo Peluso. Musiche Andrea Ridolfi, Vito Abbonato, Mario Ramunni. Edizioni musicali Rai Trade. Organizzatore generale Raffaele Veneruso. Delegato di produzione Giorgio Ferrero. Produttore Rai Fabrizio Zappi. Prodotto da Massimo e Vanessa Ferrero. Con il sostegno della Apulia Film Commission. Una coproduzione Rai Fiction - Ellemme Group. Ufficio stampa Viviana Ronzitti – Kinorama.

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