Silvio Testi della Triangle, casa di produzione de La Tribù - Missione India, in un intervista rilasciata alla redazione di TvBlog, smentisce che la cancellazione del reality dipenda dalla loro responsabilità.
“[…] Per quello che riguarda la responsabilità dei ritardi nei permessi del programma, i visti e gli adempimenti amministrativi, questa ricade interamente su RTI. La ripartizione degli incarichi prevedeva che noi costruissimo il set in India e in Italia e scritturassimo una serie di persone (la troupe) e Mediaset si incaricasse della contrattualizzazione dei concorrenti vip”
Per quanto riguarda il ritardo sulla messa in onda continua Testi:
“[…] fu concordato con Mediaset sin dal primo momento che il cast completo doveva esserci consegnato al massimo entro la prima settimana di agosto perché in India, per le procedure di approvazione, c’è bisogno che le liste passino una serie di controlli anche per motivi di sicurezza interna. La lista finale ci è arrivata completa solo il 10 settembre e questo ha compromesso definitivamente la messa in onda […]”
Poi continua Testi Samya Abbary, una delle concorrenti, ha commesso un errore nella formulazione del visto, indicando di non possedere la cittadinanza Marocchina, cosa non vera che ha comportato la reazione stizzita del Governo Indiano con un rallentamento nelle procedure.
Testi continua l'intervista riferendo che la lista dei concorrenti gli è stata consegnata da Mediaset il 12 agosto e subito è stata comunicato agli indiani, ma poi essendo saltati Howe, Fulco, Lentini e la Abbary i tempi si sono allungati.
Per quanto riguarda il fatto della mancata autorizzazione alle trasmissioni satellitari Testi afferma che la cosa non è vera in quanto la Triangle è in possesso dell'autorizzazione da parte del MIB alla messa in onda.
Testi ribadisce come la mancata messa in onda del programma sia da imputare a Mediaset, in quanto loro dall'India erano pronti a partire per giorno 30 settembre:
“Forse si sarebbe potuti andare in onda anche il 23 settembre ma di sicuro il 30 eravamo pronti”
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