sabato 15 settembre 2012

Cesare Mori: il Prefetto di ferro - Vincent Perez e Gabriella Pession presentano il ritratto di un eroe contro la mafia

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Domenica 16 alle 21.20 e lunedì 17 settembre 2012 alle 21.10 Rai 1 trasmetterà la miniserie in due puntate “Cesare Mori: il Prefetto di ferro”, un ritratto di un protagonista eroico contro il fenomeno mafioso, un poliziotto italo americano che ebbe il coraggio di essere il primo a contrastare la mafia, un racconto epico di una battaglia combattuta senza esclusione di colpi e senza guardare in faccia nessuno.

La storia narrata si svolge alla fine degli anni ’20, periodo in cui il Prefetto Mori era un personaggio estremamente noto, un uomo i cui cardini della sua azione furono immediatamente chiari ed efficaci, riuscendo a cogliere un primo importantissimo successo in un operazione in grande stile per riaffermare l’autorità dello Stato: la memorabile occupazione di Gangi.

Con questa impresa Mori riuscì a riconquistare l’appoggio della popolazione, impegnandola in prima persona nella lotta alla mafia, lavorando in una ambiente ad essa culturalmente ostile, combattendo l’omertà e curando l’educazione dei giovani.

Il Prefetto Mori capì che la mafia andava colpita al suo cuore, ai suoi interessi patrimoniali ed economici.

Una accurata biografia ricca di eventi e di spunti narrativi, sia dal punto di vista dell’azione pubblica, sia da quello dell’attività investigativa, sia da quello della vita privata del protagonista, vista attraverso la valorizzazione del suo intenso e sfortunato rapporto con la moglie malata e una profonda indagine sul fatto di essere cresciuto in un orfanotrofio, senza genitori.

Trama completa delle due puntate

Prima puntata – in onda domenica 16 settembre ore 21.20:

È il 1916. In Sicilia le bande di disertori e delinquenti la fanno da padrone. A dar loro la caccia c'è il commissario Cesare Mori che ha fatto una promessa alla vedova dell’appuntato Morelli, ucciso dalla banda capeggiata dal bandito Carlino: consegnare alla giustizia i responsabili. Mori tiene fede alla promessa fatta, bracca e uccide Carlino.

Cesare è un uomo duro, all’apparenza inflessibile, cresciuto in un orfanotrofio. E’ sposato con Angelina. Un matrimonio felice ma senza figli. Carlino, il bandito ucciso, aveva un figlio: Saro. Il ragazzino ha perso la madre il giorno che è nato, Mori lo vede e decide che sarà lui il figlio a lungo atteso.

Mori, alle prese con una delle sue inchieste, incontra la baronessa Elena Chiaramonte nella sua masseria. Lei è bellissima. Mori ne resta colpito. La donna però sembra subire la presenza del massaro Cuccia. L’incontro tra lui e Mori si trasforma subito in scontro: c’è lui a tirare le fila della banda Carlino. Lo arresta.

Intanto Saro va a vivere con Mori e la moglie. Lui non riesce a confessargli di aver ucciso suo padre. In Tribunale inizia il processo alla banda Carlino e a Cuccia. L’avvocato difensore accusa Mori di non avere prove contro Cuccia e di aver ucciso a tradimento Carlino. Mori protesta, ma quello che non sa, è che in Tribunale, portato lì con l’inganno, c’è Saro. Quando Mori torna a casa, affranto per il verdetto che ha assolto Cuccia, scopre che il ragazzino è scappato di casa. Mori lo cerca, inutilmente. La sconfitta in tribunale lo conduce al trasferimento.

È il 1922. Mori è Prefetto a Bologna. Il rispetto della legalità lo rende inviso ai fascisti. Nel corso di una sommossa Angelina si sente male. Il suo cuore è sempre più debole. Pochi mesi dopo Mussolini diventa Presidente del Consiglio. Il duce lo convoca offrendogli un nuovo incarico in Sicilia. Angelina lo sprona ad accettare. Potranno ritrovare Saro. Lei, appena starà meglio, lo raggiungerà.

Mori in Sicilia, insieme al suo vecchio collega Spanò, ricomincia da dove ha lasciato: da Gangi, dalle Madonie, lì dove comanda ancora Cuccia. E soprattutto il temuto Don Virzì. Una sera a teatro Mori rivede la baronessa Chiaramonte. La donna, ancor più affascinante, è in compagnia dell’onorevole De Giorgi. E’ lui ora a starle accanto, a occuparsi della masseria e soprattutto dei lavori del nuovo acquedotto. Quella notte, fuori dal teatro, un’ombra osserva Mori nel buio: è Saro. Adesso vive con Cuccia. Dall’America, nel frattempo, sono arrivati gli uomini del boss Vito Cascio Ferro. Un nuovo affare si profila all'orizzonte: far transitare a Palermo l’oppio e la morfina provenienti dalla Turchia. Mori intanto decide di sferrare il decisivo attacco ai suoi acerrimi nemici. Lui e i suoi uomini circondano Gangi. Perlustrano casa dopo casa alla ricerca di latitanti e ricercati. Mori fa arrestare tutti. Solo Cuccia, grazie ad un cunicolo sotterraneo, riesce a fuggire. Mori lo insegue ma arriva troppo tardi, appena in tempo però, per vederlo salire sul cavallo di Saro.

Seconda puntata – in onda lunedì 17 settembre ore 21.10:

La notizia della retata di Mori a Gangi occupa le pagine dei più importanti quotidiani. Il prefetto è un simbolo della rinascita della Sicilia. Intanto i rapporti tra Cuccia e Don Virzì si fanno sempre più tesi proprio mentre Mori ha ripreso le operazioni contro le bande mafiose e le allarga a tutta la Sicilia.

Mori continua a ricevere le avances, sempre più esplicite, della baronessa Chiaramonte anche dinanzi ad Angelina, tornata in Sicilia, spinta dal desiderio di poter ritrovare Saro. Ma il Prefetto è completamente assorbito dal suo lavoro investigativo. Punta in alto e arriva ad arrestare Levati, l'emissario del regime fascista in Sicilia. Niente lo può ormai fermare. Intanto alla masseria Chiaramonte compare un’ombra: è don Virzì. Il boss, ferito, ha bisogno dell’aiuto di De Giorgi. Virzì lo minaccia. De Giorgi non ha alternative.

Mori ha raccolto gli indizi che lo portano a una nave e a un carico di droga. In quell'imbarcazione Cesare ha un sorprendente incontro: Saro. Uno scontro e il ragazzo viene ferito.

A Palermo, De Giorgi fa un nuovo accordo, questa volta con Cuccia. I lavori per l'acquedotto stanno orami terminando. E l'acquedotto rappresenta il vero potere. A questo obiettivo è legato l’improvviso rapimento della baronessa Chiaramonte. E’ stato Virzì, per vendicarsi di De Giorgi, e del suo cambiamento di alleanze. Mori la cerca ovunque. Una notte Don Virzì lo avvicina offrendogli un accordo. E’ disposto a raccontare tutto, gli spiegherà gli affari dell’onorata società con la Palermo bene, lascerà libera la baronessa e in cambio Mori gli farà avere un trattamento speciale. Mori dà la sua parola d’onore. Qualche giorno dopo, a Roma, riesce a strappare a Mussolini un salvacondotto per Don Virzì. E il boss onora la promessa: racconta tutto. Dei notabili siciliani, del presidente del Banco di Sicilia. Ma soprattutto parla di De Giorgi. Dell’acquedotto. E questa volta Mori non può far altro che credere alle accuse contro di lui. La baronessa gli crederà? Dovrà credergli.

Saro non ha seguito gli accorati consigli di Cesare Mori e torna da Cuccia. Da lui riceve l’ordine di uccidere il Prefetto. Saro comincia a pedinare il Prefetto. Aspetta il momento opportuno, e finalmente lo affronta. Ma quando sta per sparare non riesce a premere il grilletto. E’ un confronto commovente. Mori fa per abbracciarlo, quando all’improvviso, un colpo di pistola, uccide Saro. E’ proprio Cuccia a sparare, il boss non si fidava più di lui, e lo ha seguito. Ora Mori e Cuccia sono di nuovo uno di fronte all’altro. Cuccia spara. Mori, colpito, cade a terra ma riesce ad afferrare la pistola di Saro e spara a sua volta. Quando Spanò raggiunge Mori trova il boss in un lago di sangue. Il Prefetto invece è ancora vivo. I giorni successivi, Mori scrive a Mussolini: le indagini questa volta sfiorano Roma, il governo stesso. E Mussolini decide di fare di testa sua. Costringe alle dimissioni De Giorgi, e trasferisce Mori a Roma, dove lo aspetta un seggio da senatore, allontanandolo così definitivamente dalla Sicilia.

Interpreti e personaggi: Vincent Perez (Cesare Primo Mori), Gabriella Pession (Baronessa Elena Chiaramonte), Anna Foglietta (Angelina Mori), Adolfo Margiotta (Francesco Spanò), Paolo Ricca (Tano Cuccia), Franco Trevisi (Don Filippo Virzì), Antonio Serrano (On. Felice Di Giorgio), Cosimo Cinieri (Don Vito Cascio Ferro), Luca Bastianello (Michele Morelli), Maurizio Donadoni (Benito Mussolini), Marco Mandarà (Saro), Rocco Nigro (Saro bambino), Giovanni Visentin (Dott. Rafele), Giancarlo Zanetti (Prefetto), Dario Costa (Marco Levati), Paolo Lanza (Avv. Ortoleva), Mimmo Mancini (Cusumano), Gabriella Barbuti (Moglie Cusumano), Samantha Capitoni (Vedova Cartabella), Bruno Bilotta (Michele Carì).

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Cesare Mori: Il Prefetto di ferro – Promo 3

“Cesare Mori: il Prefetto di ferro” Regia Gianni Lepre. Soggetto Antonio Domenici, Pietro Calderoni, Gualtiero Rosella. Sceneggiatura Pietro Calderoni, Gualtiero Rosella, Nicola Ravera Rafele e con la collaborazione di Carlo Carlei. Costumi Valter Azzini (A.S.C.). Scenografia Paki Meduri. Presa Diretta Antonio Barba, Denis Guarente. Musiche di Pino Donaggio RAITRADE Edizioni Musicali. Montaggio Carlo Fontana (A.M.C.). Fotografia Gino Sgreva (A.I.C.). Del. Amministrativo Andrea Melchiorre. Organizzatore della Produzione Linda Vianello. Produttori RAI Mirco Da Lio, Daniela Valentini. Una coproduzione RAIFICTION & ARTIS. Prodotto da Giorgio Schöttler. Ufficio Stampa Open Gate Italia srl.

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