“Siate buoni se potete”, questa è la proverbiale frase di Filippo Neri, il prete che dedicò tutta la sua vita alla cura dei giovani più diseredati e che fu proclamato santo nel 1622.
Ad interpretare la storia di San Filippo Neri è uno straordinario Gigi Proietti, nella miniserie in due puntate “Preferisco il Paradiso”, diretta da Giacomo Campiotti, che andrà in onda lunedì 20 e martedì 21 settembre alle 21.10 su Rai 1.
Una miniserie dedicata al sacerdote che fu denominato: “il santo della gioia”, “il giullare di Dio”, “il secondo apostolo di Roma”, “Pippo il buono”.
Filippo Neri nacque a Firenze il 21 luglio 1515, ancora giovanissimo si trasferì a Roma e per sessant’anni si dedicò alla salvezza dei ragazzi di strada, facendoli avvicinare alla Chiesa e alla liturgia in un modo nuovo e molto divertente, giocando e cantando con loro in quello che in seguito sarebbe divenuto l’Oratorio, decretato da Papa Gregorio XIII vera e propria congregazione.
Un prete libero, dallo spirito indipendente che lo hanno fatto diventare uno dei personaggi più amati del nostro ’500. Quando gli venne chiesto se voleva diventare Cardinale rispose: “Preferisco il Paradiso”.
Dopo il salto la trama delle due puntate, attenzione spoiler, le trame sono praticamente complete.
Trama della prima parte:
In una stradina di campagna il sacerdote Filippo Neri si dirige con passo deciso verso Roma, dove vuole incontrare Ignazio di Loyola per chiedergli il permesso di partire per le Indie dove sono i suoi missionari.
Entrato in città la gente lo accoglie in modo caotico, Filippo nota subito i tanti ragazzini che vengono lasciati per strada in balia di loro stessi a fare i ladruncoli o ancora peggio, nelle mani di Alessandro, nipote del Cardinale Carpuso che li sfrutta per le sue angherie.
Angherie di cui è vittima anche il sarto pontificio Galiotto, malmenato per al sua gobba nonostante le proteste della moglie. Filippo interviene per difenderlo mettendosi contro Alessandro ma guadagnando una zuppa calda e la riconoscenza del sarto.
Ignazio riesce a dissuadere Filippo dal partire e gli affida il compito di precettore dei due giovani figli di Galiotto, Michele ed Ippolita. Le lezioni del frate, poco tradizionali, si svolgono anche all’aperto dove incontra di nuovo la banda di ragazzini con a capo Mezzapagnotta, molto scaltro e scostante.
Uno dei ragazzini, Pierotto, resta invece attratto dai metodi d’insegnamento semplici e divertenti su chi sia Dio di Filippo e per questo Mezzapagnotta lo punisce facendogli passare una intera notte all’addiaccio sotto un tremendo temporale.
Pierotto la mattina dopo viene trovato in fin di vita per il malanno preso nella nottata, Mezzapagnotta disperato decide di chiedere aiuto a Filippo e portano insieme il ragazzo moribondo all’ospedale. Ad accoglierli è don Persiano Rosa, che li informa della gravità delle condizioni di Pierotto ma ce la farà a guarire.
Filippo nel frattempo deve anche tenere d’occhio gli altri ragazzini della banda che ruberebbero qualsiasi cosa tra le corsie dell’ospedale se li perdesse di vista per un solo istante e così capisce che non può solo occuparsi dei figli del sarto, il Signore gli chiede di più, ma cosa?
Girovagando nei sobborghi della città, Filippo arriva alle catacombe di San Sebastiano, pregando sempre più intensamente finché un sasso lo colpisce alla testa. Bisogna occuparsi dei ragazzi di strada, ecco la risposta!
Filippo prepara la prima minestra per i ragazzini ed anche se il pentolino sembra troppo piccolo, riesce a far mangiare tutti ed ha anche il pretesto per raccontare la moltiplicazione dei pani e dei pesci fatta da Gesù.
Durante la prima notte però i ragazzini lo derubano di tutto, ma Filippo non si perde d’animo e corre da Galiotto per proporgli di accoglierli tutti nella sua casa, ma questi si rifiuta e decide di essere lui ad andare incontro ai ragazzi.
Filippo e i ragazzi cominciano a vivere all’aperto e questo attira l’attenzione del giovane principino Camillo che vorrebbe unirsi a loro andando contro la volontà del severo padre, ma ancor di più attira l’attenzione del Cardinale Carpuso e di suo nipote Alessandro che non tollerano le adunate di questo anarchico sacerdote e vogliono porre fine alla promiscuità senza regole e alla spregiudicatezza con cui amministra i sacramenti al di fuori dei luoghi di culto e chiedono al Papa di fermare il sacerdote.
Filippo vuole dimostrare al Papa che quei ragazzi di strada meriterebbero di avere un oratorio per potersi riunire e così decide di farli cimentare nel canto, iniziando le prove per formare un coro tra difficoltà molto esilaranti e qualche apprensione.
Nel frattempo però, Alessandro coltiva il suo odio nei confronti di Filippo e prima del concerto al cospetto del Papa, convince Mezzapagnotta a tendere un tranello al prete, facendolo condurre presso una prostituta d’alto bordo per coglierlo in flagrante.
Ma la prostituta rimane conquistata dalle parole del sacerdote e Alessandro aggredisce Mezzapagnotta accusandolo di averlo tradito svelando l’inganno.
Nella colluttazione Mezzapagnotta crede di avere ucciso il suo avversario e fugge disperato, ma Filippo riesce a sanare la ferita di Alessandro con la forza del suo amore…
Trama della seconda parte:
Passati parecchi anni, l’Oratorio è ora come Filippo Neri sognava. I bambini di allora sono diventati giovani uomini impegnati a continuare le opere iniziate dal sacerdote, dedicandosi alla cura dei malati e dei pellegrini, l’educazione dei fanciulli e molto altro.
I ragazzi di allora si riuniscono dopo tanti anni per fare una sorpresa a Filippo e festeggiare il suo settantesimo compleanno, cantando come fecero allora per il Papa. Solo Mezzapagnotta manca, di lui non si hanno più notizie precise, tranne quelle di una sua vita da randagio e delinquente.
Il principino Camillo annuncia a Filippo la sua intenzione di diventare sacerdote, mentre il superbo Aurelio sta per intraprendere la carriera ecclesiastica, grazie agli appoggi della sua famiglia, ma Filippo lo ridimenziona bruscamente e lo allontana dall’Oratorio.
Intanto il sarto Galiotto e Lucia sono molto preoccupati per la figlia Ippolita che, probabilmente perché non ha mai dimenticato Mezzapagnotta, continua a rifiutare i suoi pretendenti.
Nel frattempo viene eletto un nuovo Papa, uomo molto severo che prende come suo braccio destro il Cardinale Carpuso che ben presto comincia a muoversi contro Filippo.
La confraternita non riesce ad accumulare abbastanza fondi anche perché Filippo devolve tutte le donazioni ai poveri, Carpuso segnala subito la situazione al Papa che convoca Filippo e gli impone di dare ordine alla sua congregazione, curarla e dare manifestazione pubblica della sua obbedienza nei confronti dei dettami della Chiesa, o l’Oratorio verrà chiuso.
Filippo sta cercando il padre di uno dei suoi bambini in una traversa, quando si imbatte in Mezzapagnotta convincendolo a tornare e facendolo diventare direttore del coro. Gli ex compagni accolgono con molto calore il ritorno del ragazzo, soprattutto Ippolita. Ma Galiotto non vede di buon occhio il legame tra un ex delinquente e sua figlia.
Camillo comunica al padre che intende diventare sacerdote e il principe di Nerano reagisce con estrema violenza, decidendo di danneggiare Filippo che secondo lui gli ha corrotto il figlio, impedendogli di proseguire i lavori di ristrutturazione della Chiesa in cui per un crollo è rimasto ucciso il fedele compagno di Filippo, Persiano Rosa.
Camillo confessa a Filippo di non riuscire a opporsi al padre e fugge tentando il suicidio. Filippo lo salva in tempo ma la vicenda, insieme a quella di Mezzapagnotta mettono il sacerdote in cattiva luce con il Papa, con la grande soddisfazione di Carpuso che finalmente ha la possibilità di fare chiudere l’Oratorio.
Ma i ragazzi di Filippo, compreso Mezzapagnotta che è tornato sui suoi passi e ha coronato il suo amore con Ippolita, sposandola, si mettono tutti d’impegno per completare i lavori della Chiesa dove Filippo dovrà dare la sua prova d’obbedienza.
Quando arriva il Papa, Filippo dice solo queste parole: “l’unica regola è la carità”, grazie alle quali riesce a conquistare la stima del Pontefice che gli chiede se vuole diventare Cardinale. Ma Filippo rifiuta rispondendo “Preferisco il Paradiso”.
Caruso si ritira sconfitto e Aurelio si rende conto che quello che ha perseguito allontanandosi da Filippo ha realmente poco valore.
Filippo passa le consegne della guida della comunità a Pierotto e, prima di morire le campane della sua Chiesa suonano a festa. Il suo Spirito nell’Oratorio è più vivo che mai.
Cast Artistico: Gigi Proietti (Filippo Neri), Francesco Salvi (Persiano Rosa), Roberto Citran (Cardinale Capurso), Sebastiano Lo Monaco (Principe Nerano), Francesca Chillemi (Ippolita), Josafat Vagni (Mezzapagnotta), Francesca Antonelli (Zaira), Niccolò Senni (Pierotto), Adriano Braidotti (Alessandro), Jesus Emiliano Coltorti (Camillo), Francesco Grifoni (Aurelio), Mariano Matrone (Mezzapagnotta bambino), Toni Mazzara (Galiotto).
Clicca sulle immagini per ingrandire
“Preferisco il Paradiso”. Regia Giacomo Campiotti. Soggetto Giorgio Mariuzzo. Sceneggiatura Giorgio Mariuzzo, Monica Zapelli, Giacomo Campiotti, Mario Ruggeri. Casting director Teresa Razzauti. Direttore della fotografia Marco Onorato. Scenografia Cosimo Gomez. Costumi Enrica Biscossi. Montaggio Roberto Missiroli, Alessandro Lucidi. Musiche Marco Frisina. Organizzazione generale Nicolò Forte. Produttore esecutivo Daniele Passani. Produttore creativo Sara Melodia. Produttore Rai Fania Petrocchi. Prodotto da Luca Bernabei.
Nessun commento:
Posta un commento