Lunedì 9 e martedì 10 gennaio 2012 alle 21.10 su Rai 1 andrà in onda la fiction in due puntate “La figlia del capitano”, con la regina degli ascolti Vanessa Hessler affiancata da Primo Reggiani, dalla partecipazione straordinaria di Edwige Fenech, sul set dopo una lunga assenza per interpretare la parte della Zarina Caterina II di Russia, Ninì Salerno, Ludovico Fremont, Francesca Chillemi e un cast internazionale diretto da Giacomo Campiotti.
La storia è liberamente ispirata dall’omonimo romanzo di Aleksandr Sergeevič Puškin pubblicato nel 1836 e narra la rivolta di Cosacchi e contadini del 1776 che ha coinvolto la Russia di Caterina II, sedata nel sangue.
Un racconto fantastico proprio del romanzo di formazione, con echi perfino western. Un giovane eroe inviato in una terra sperduta dal padre per punizione, tante prove da superare, una fanciulla da conquistare e un imprevisto lieto fine.
Questa è la storia raccontata ne “La figlia del capitano”, una storia narrata sullo sfondo di una Russia di fine Settecento, con i classici intrighi a corte, tribù selvagge di steppe sterminate, una Zarina di raffinata intelligenza resa crudele dal potere. Il racconto dello spirito e dell’anima malinconica, vitale e sconfinata della Grande Madre Russia di due secoli fa ma ancora sorprendentemente attuale nei conflitti e nelle passioni che segnano il destino della Russia di oggi: disuguaglianze sociali, spazi sterminati e differenze etniche che il potere centrale fatica a governare.
Ma la storia d’amore tra Pjotr e Masa, seppure sul piano dell’invenzione romanzesca, sembra comunicare una sorta di rottura con la Storia che si ripete, una speranza che in fondo una strada diversa può e deve esistere.
Trama completa:
Pjotr Grinev (Primo Reggiani) è un giovane ufficiale ussaro che attende il giudizio della Corte Marziale con l’imputazione di aver tradito la Zarina Caterina II (Edwige Fenech) ed essere passato dalla parte di Emil Pugacev (Andrei Slabakov), leggendario capo Cosacco alla guida della sommossa. Dal processo dipenderà la vita di Pjotr, in cui si deciderà se vivrà o morirà…
Pjotr è un nobile viziato e ha avuto un’infanzia dorata nel latifondo paterno. Come tanti rampolli dell’aristocrazia russa, il suo futuro potrebbe essere già scritto: servizio nella guardia imperiale a Pietroburgo, matrimonio con una ragazza della sua stessa casta… Ma Pjotr è ribelle e immaturo, suo padre, il Conte Grinev (Stoyan Alexiev), decide dunque che per diventare uomo dovrà prestare servizio presso un avamposto di frontiera, la Belogorskaja, un forte totalmente isolato nella steppa tra tribù nomadi ostili e selvagge. Ma il conte Grinev non immagina neanche lontanamente quanto la sua scelta sconvolgerà per sempre la vita di suo figlio.
Infatti laggiù, in quel posto sperduto nel nulla, il giovane incontrerà due persone che segneranno il suo destino, rendendolo straordinario. La prima è Masa (Vanessa Hessler), la bellissima figlia del capitano della Belogorskaja. Tra i due scatta fin da subito un’attrazione violenta, ma Masa non è nobile, non ha una dote, è indipendente e avventurosa e questo la spinge a solidarizzare con quei “selvaggi” che la guarnigione russa di suo padre vorrebbe sottomettere all’autorità dello Zar. Oltretutto ha anche un pretendente, il tenente Svabrin (Ludovico Fremont), bravissimo con la spada e senza scrupoli, che farebbe qualsiasi cosa pur di averla.
Pjotr però si innamora perdutamente di lei ed inizia un percorso di formazione che, rompendo tutte le convenzioni sociali, politiche e sentimentali della Russia dell’epoca, lo porterà davanti alla Corte Marziale, ma diventando un uomo.
Per amore della ragazza Pjotr affronta in un duello quasi mortale Svabrin, va contro il comandante del forte, ma soprattutto si ribella all’autorità del padre, totalmente contrario a quell’unione.
Intanto, mentre Pjotr combatte la battaglia per i suoi sentimenti, Emil Pugacev, un uomo Cosacco dal carattere sanguigno e carismatico venuto dal nulla, sta tentando l’impossibile impresa di sollevare gli oppressi dei vasti territori orientali dall’avida e gretta nobiltà russa, riuscendo a riunire sotto il suo comando Cosacchi, contadini, tribù nomadi, guidandoli in una rivolta che, in poche settimane, travolgerà le guarnigioni russe arrivando fin quasi alle porte di Mosca.
Sarà il primo incontra tra Pjotr e Pugacev, un incontro che si svolge in una sperduta locanda durante una tormenta di neve in cui Pjotr trova un uomo quasi assiderato, non sapendo che proprio quell’uomo a cui ha salvato la vita, diventerà il più acerrimo nemico della Zarina. E non immaginando nemmeno lontanamente che proprio lui, un bandito, un ribelle, gli salverà a sua volta la vita e libererà Masa da Svabrin che sta per sposarla con la forza.
Uno strano rapporto tra i nobile e il bandito che però sarà proprio il motivo dell’accusa di tradimento che pesa sulla testa di Pjotr.
Gli altri ufficiali russi venivano impiccati se non si sottomettevano ai ribelli, mentre Pjotr era stato graziato e visto partecipare ai festini al fianco di Pugacev, inoltre per liberare Masa gli era stato fornito un lasciapassare e una scorta…
Ma la verità appare quanto mai complicata per provare a convincere il tribunale. Pjotr non ha mai tradito e mai ha promesso fedeltà a Pugacev. E allora perché il capo ribelle ha fatto tanto per lui? Nemmeno Pjotr saprebbe dirlo con certezza. La risposta più semplice potrebbe essere la gratitudine per avergli salvato la vita. Ma questo non basta. E non basta neanche il carattere bizzoso e imprevedibile del Cosacco, che spesso agisce per il puro piacere di stupire, a giustificare le sue azioni. C’è qualcosa, un legame più forte che unisce il giovane aristocratico dal carattere impulsivo e leale verso il bandito. Un sentimento quasi paterno. O la forte ostinazione a volere portare dalla sua parte quel nemico in cui però intravede una coscienza diversa da quella gretta dei membri della sua classe.
Pugacev sa benissimo che la rivolta sarà destinata a fallire in quel giovane idealista vorrebbe piantare il seme di una società più giusta, cercando di convincerlo che ormai, per la Russia, è tempo di cambiare. Una sfida personale che vuole vincere sul piano dei sentimenti e dell’amicizia, quasi a voler redimere quell’orrore e quella violenza che ha scatenato.
Alla fine, imprevedibilmente, sarà proprio Masa a salvare Pjotr da quella condanna certa. La ragazza dopo un pericoloso viaggio arriverà a Pietroburgo, appellandosi con coraggio direttamente a Caterina II. La Zarina rimane colpita da quel gesto, ma non basta a farla tornare sulle sue decisioni.
Sarà nuovamente Pugacev a salvare Pjotr. Caterina infatti, spinta dalle parole della ragazza, scende nella prigione dove il capo ribelle attende la morte e lì avverrà un drammatico confronto tra i due irriducibili nemici che si trovano per la prima volta faccia a faccia. Pugacev non si mostra pentito, ne mostra alcuna umiltà, anzi. Ma Pjotr riesce a convincere la Zarina che le parole di Masa sono vere, che non è un traditore e la condanna a morte va revocata.
Prima di fare il suo ritorno nella casa paterna insieme a Masa libero da ogni accusa, Pjotr vuole ripagare l’ultimo debito con Pugacev. Il capo ribelle non sarà ucciso per la condanna, né torturato sulla Piazza di Kazan. Pjotr con un colpo di fucile sparato da un tetto, gli darà quella fine rapida e dignitosa che merita.
Interpreti e personaggi: Vanessa Hessler (Masa), Primo Reggiani (Pjotr Grinev), Edwige Fenech (Caterina II Di Russia), Nini Salerno (Savel’Ic), Ludovico Fremont (Svabrin), Francesca Chillemi (Kitty), Andrei Slabakov (Pugacev), Hristo Jivkov (Generale Bibikov), Teodora Duhonikova (Lizaveta), Lyubomir Bachvarov (Capitano Mironov), Petia Silianova (Vasilisa Mironova), Stoyan Alexiev (Conte Grinev), Maia Baburska (Contessa Grinev), Stefan Shterev (Cika), Stanislav Pishatalov (Generale Rejentrop), Atanas Atanasov (Zurin).
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“La figlia del capitano” Regia Giacomo Campiotti. Soggetto e Sceneggiatura Alessandro Sermoneta, Elena Bucaccio. Collaborazione alla sceneggiatura Giacomo Campiotti. Scenografia Marco Luppi. Arredamento Elizabeth Bogdanova Ferrara (A.S.C.). Costumi Marina Roberti. Casting Italiano Rita Forzano. Direttore Della Fotografia Blasco Giurato. Montaggio Roberto Missiroli (A.M.C). Musiche di Carlo Siliotto. Edizioni Musicali Rai Trade. Organizzatore della Produzione Gianfranco Coduti. Delegata Immagine E Cinema Manolita Cipparrone. Produtture Esecutivo Francesco Martino de Carles. Produttori Rai Fabrizio Zappi, Paola Foffo. Realizzata e prodotta da Edwige Fenech per Immagine E Cinema.
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