Nuovo appuntamento domenica 5 maggio 2013 alle 21.25 su Italia 1, con la quattordicesima puntata in diretta de “Le Iene Show”, il programma condotto da Ilary Blasi, Teo Mammucari e dalle voci fuori campo della Gialappa’s (Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci).
Tra i numerosi servizi di questa nuova puntata un interessante servizio sugli assenteisti di Camera e Senato:
La Iena Filippo Roma parlerà dell’ennesimo caso di assenteismo dei dipendenti pubblici di Camera e Senato che ricevono uno stipendio medio di circa 150.000 euro all’anno, pari a circa cinque volte la busta paga media di tutti gli altri dipendenti pubblici
Oltre alla normale busta paga inoltre, i dipendenti pubblici di Camera e Senato, percepiscono, contrariamente a tutti gli altri dipendenti pubblici italiani, la tredicesima, la quattordicesima e perfino la quindicesima.
Raffrontando i costi della politica italiana con quelli di altri Paesi europei, si può notare come i dipendenti delle Camere italiane guadagnino quasi il quadruplo rispetto allo stipendio di un dipendente del Parlamento inglese, che si aggira sui 40.000 euro l’anno.
Le Iene hanno ricevuto una segnalazione da una persona che lavora in un ufficio del Senato, secondo la quale molti dipendenti arrivano in ufficio, timbrano il cartellino d’ingesso e poi si allontanano.
Segue un breve stralcio dell’intervista.
Filippo Roma: «Perché ci hai chiamato?»
Dipendente ufficio Senato: «Per segnalare che i furbetti in Parlamento non sono solo tra i politici»
Filippo Roma: «In che senso?»
Dipendente ufficio Senato: «Nel senso che io lavoro in Senato e ogni giorno assisto al giochetto del badge, come questo» (tira fuori un badge con un nastro bordeaux con il timbro del Senato)
Filippo Roma. «Che cos’è il giochetto del badge?»
Dipendente ufficio Senato: «Il giochetto del badge consiste nel fatto che uno arriva in ufficio, timbra e poi se ne va a spasso al posto di lavorare sostanzialmente»
Roma: «Com’è possibile, sotto gli occhi di tutti, in pieno centro a Roma?»
Dipendente ufficio Senato: «Sì, perché il Senato ha diversi uffici sparsi per il centro di Roma, per cui in realtà è possibile che ci siano riunioni, incontri, per cui è normale che sia gente che vada da un palazzo all’altro. Però, se tu quando esci, al posto di fare il tuo lavoro in un altro ufficio, che ne so per una riunione, te ne vai a spasso, a fare la spesa, a giocare a lotto, al bar, ad accompagnare dal dentista tuo figlio e poi ritorni dopo due ore in ufficio come se niente fosse, allora lì la storia cambia, perché tu, in questo modo, tu dipendente pubblico ti stai facendo pagare dagli italiani per andare ad accompagnare tuo figlio per farsi curare le carie. Questo non è molto simpatico»
Filippo Roma: «Perché ci racconti tutto questo?»
Dipendente ufficio Senato: «Perché sono stufa di sentire queste stesse persone che prima rubano e poi si lamentano del paese, della disonestà dei politici e ne discutono, magari stando al bar piuttosto che stando in ufficio a lavorare. Si è perso proprio il senso della realtà»
Subito dopo l’intervista, una mattina qualunque, Filippo Roma si è recato fuori da uno dei palazzi del Senato per verificare se quello la segnalazione della dipendente corrisponde al vero oppure no e se i fatti possano essere documentati. Infatti si tratta dell’unico Palazzo del Senato in cui sia possibile controllare bene dall’esterno la macchina del badge dove i dipendenti timbrano prima di recarsi in ufficio.
Dalle riprese si vede che mentre alcuni dipendenti si avviano normalmente verso il loro ufficio dopo aver timbrato, in molti entrino, timbrino con il tesserino ed escano dall’edificio subito dopo.
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