Milena Gabanelli - Report |
Torna con l’ottava puntata Report, domenica 30 novembre 2014 alle 21.45 su Rai 3 con Milena Gabanelli.
Al centro di questo ottavo appuntamento con Report in prima serata un’inchiesta provocatoria e propositiva dal titolo “Il Risarcimento” di Claudia Di Pasquale e Giuliano Marrucci.
Tutti i detenuti in salute dovrebbero essere obbligati a lavorare, perché nel lavoro c’è il loro recupero e anche quello delle spese giudiziarie, oltre a quelle per il mantenimento in carcere. Mai come in questo caso abbiamo trovato ostilità. Dai detenuti? No, dalle istituzioni.
In Italia l’intero sistema penitenziario grava sulle tasche dei cittadini per circa 2 miliardi e 800 mila euro l’anno. Mantenere ogni singolo detenuto in carcere costa allo Stato, comprese le spese di sicurezza, circa 4000 euro al mese. Sono cifre importanti che dovrebbero servire anche a reinserire nella società anche le persone che non hanno mai imparato un mestiere.
Nella maggior parte delle carceri italiane i detenuti giocano a carte o guardano la televisione. E il 70% quando esce torna a delinquere. Eppure la legge dice che i condannati in via definitiva dovrebbero lavorare, anche per saldare le spese processuali, le multe, o risarcire le vittime dei loro reati. Il problema è che, sempre secondo la legge, vanno retribuiti, però i soldi per pagarli non ci sono, allora si preferisce lasciarli oziare.
Perché non cambiare la legge e farli lavorare lo stesso senza pagarli visto che i detenuti devono saldare il loro debito con lo Stato? Sarebbe una partita di giro. C’è poi un’altra legge che permette di impiegarli gratuitamente in lavori di pubblica utilità, come la pulizia dei parchi, delle strade, dei muri, degli argini dei fiumi o del fango delle alluvioni. Ma anche qui nulla si muove, perché dovrebbero essere i comuni a farne richiesta, ma sindaci e assessori non sanno nemmeno che esiste questa legge.
Un immobilismo che alla fine vede crescere le spese dello Stato, il degrado delle carceri (perché non li impiegano nemmeno per ridipingere le celle) e i detenuti non rieducati restituiti alla società.
Eppure la maggior parte dei detenuti vorrebbero lavorare, anche gratuitamente, invece di guardare tutto il giorno un muro. Gli esempi di come funziona negli Stati Uniti e nel nord Europa, dimostrano che è possibile impiegare i carcerati, con un vantaggio per l’amministrazione e per la dignità della persona.
Atro tema: “Campioni d’Europa” di Emilio Casalini.
Siamo la nazione con il record di procedure di infrazione aperte dall’Unione Europea. Violiamo le norme comunitarie che noi stessi abbiamo votato e che, nel 20% dei casi, non siamo in grado neppure di recepire nel nostro ordinamento. Non siamo capaci di tutelare i diritti dei disabili, dei passeggeri, persino quelli delle galline ovaiole.
Nel campo ambientale siamo poi un disastro: abbiamo condanne perché un terzo del nostro Paese non è in regola con gli scarichi delle acque reflue. Spesso mancano i depuratori, e molti di quelli che ci sono funzionano male. E così rischiamo di dover pagare mezzo miliardo di euro di multa per ogni anno perché le nostre acque non sono pulite.
Nessun commento:
Posta un commento