Tra i servizi della serata: Elena Di Ciocco è andata ad indagare su alcune notizie pubblicate sul sito di Klaus Davi. Alcune di queste notizie sono state smentite dai diretti interessati, inoltre talvolta si nota la presenza di un noto brand.
La Iena intervista Elisabetta Canalis che si dichiara estranea alla notizia sull’acquisto di 1500 schedine di un noto gioco, la cui vincita sarebbe andata in beneficenza ai bambini di Haiti:
“No, non le ho mai comprate. Penso di non averle mai comprate in tutta la mia vita. La notizia è falsissima”
Poi riferendosi a una notizia, sempre riguardante la Canalis, che la sua cerimonia di nozze con George Clooney dovrebbe svolgersi su una nave da crociera di una nota compagnia. Elisabetta risponde:
“Non è mai stato un progetto che abbiamo avuto e non abbiamo mai scelto questa compagnia di crociera”
Riguardo la notizia delle presunte nottate passate a giocare online del fidanzato dichiara:
“Non sono dei siti che sono mai stati frequentati. Sono tutte cose inventate. È tutto falso. È un modo abbastanza goffo, secondo me, per pubblicizzare un marchio...si capisce benissimo”
Elena Di Ciocco raggiunge quindi Klaus Davi, che spiega il suo punto di vista in merito alla vicenda, dichiarando:
“Su 1000 notizie date in 10 anni non una querela, non una denuncia, 4 o 5 smentite al massimo”
Nel napoletano è usanza dare l’ultimo saluto, quando qualcuno muore, presso la propria casa. Per non seguire la trafila ordinaria, molti decidono di trovare una soluzione alternativa per portare a casa le salme dei propri cari il prima possibile.
Giulio Goria ha indagato sul fenomeno e ha scoperto che molte ambulanze, illegalmente si prestano a compiere questo servizio, dietro pagamento di ingenti somme di denaro, fingono di trasportare pazienti in fin di vita, trasportando le salme direttamente nelle case dei parenti.
Si sta diffondendo il fenomeno degli “smart shop”, negozi veri e propri che vendono le “smart drugs”, doghe legali presentate come incensi, profumatori d'ambiente e così via.
Un decreto legge del 2010 ha proibito la legalizzazione di articoli contenenti sostanze molto simili al cannabinolo, dopo l’approvazione della legge la Iena Matteo Viviani è andata in alcuni “smart shop” e ha acquistato alcune “smart drugs”, facendo una spiacevole scoperta.
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