domenica 15 gennaio 2012

Anita Garibaldi – la storia di una donna coraggiosa e del suo amore incondizionato in lotta fino alla fine per i suoi ideali al fianco del suo uomo, il 16 e il 17 gennaio su Rai1

Anita-Garibaldi

Lunedì 16 e martedì 17 gennaio 2012 alle 21.10 su Rai 1 andrà in onda la miniserie in due puntate “Anita Garibaldi”, in verrà raccontata la vicenda pubblica e privata di una delle protagoniste della storia della nostra patria, la moglie dell’Eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi per la regia di Claudio Bonivento.

Ad impersonare la parte di Anita Garibaldi sarà Valeria Solarino, per la prima volta protagonista di una serie televisiva, mentre il ruolo di Giuseppe Garibaldi sarà impersonato da Giorgio Pasotti.

La miniserie narra la storia della brasiliana Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, per tutti Anita che, appena diciottenne, si innamoro perdutamente di un uomo molto più grande di lei, sostenendolo nei suoi ideali e seguendolo nelle sue pericolose avventure, dandogli quattro figli e morendo aspettando il quinto ancora in grembo.

Una donna combattiva e coraggiosa che non si arrese davanti a niente e a nessuno. Il racconto di 10 anni d’amore assoluto tra una donna straordinaria e a suo modo visionaria e l’Eroe dei due mondi.

L’incontro tra due giovani dalla provenienza e cultura molto distanti tra loro ma uniti dalla passione e dagli ideali, minacciati dalla repressione e anche dai pregiudizi della cultura di allora, patriarcale e maschilista che si annida fin nel loro rapporto e che farà di Anita, non soltanto la vittima simbolica della Reazione, ma anche la testimone di un mondo che stava cambiando molto, molto in fretta.

Trama

Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva nasce nel 1821 nei pressi di Laguna, nel Sud del Brasile nello stato di Santa Caterina (Rio Grande del Sud), nel suo destino è scritto che diventerà Anita Garibaldi.

Nel luglio del 1839, appena diciottenne, incontra Giuseppe Garibaldi che invece ha 32 anni. Garibaldi ha lasciato l’Italia 5 anni prima perché condannato a morte per avere partecipato a varie rivolte.

Anita ha un carattere ribelle e deciso e non ammette di accettare il fato ma vuole guidare il suo destino, sviluppando negli anni una sua idea politica largamente influenzata dalle idee liberali anti imperialiste tramandatele dal padre che perse la vita per la la causa dei “Farrapos”(“straccioni”, come venivano chiamati i popolani in rivolta).

Il 30 agosto 1835, all’età di 14 anni, costretta dalla madre, viene concessa in moglie al calzolaio Manuel Duarte de Aguiar, un uomo estremamente violento e dedito all’alcol.

Anita è bellissima e passionale e fin dal primo istante in cui incontra Garibaldi, sente che è l’uomo della sua vita. Appresa la notizia della morte del marito, caduto in battaglia al fianco degli imperialisti. Anita decide di seguire Garibaldi, che lei chiama José, nella battaglia in difesa della causa dei “Farrapos” e liberare le terre dal dominio dell’impero brasiliano.

Anita è fin da subito ben voluta dagli uomini di Garibaldi, diventando presto un punto di riferimento per loro per via della sua forza d’animo e del suo coraggio. Personaggi entrati nella storia come Luigi Rossetti, l’intellettuale patriota, amico di Mazzini; Aguyar, lo schiavo liberato da Garibaldi, che diventerà la sua ombra e con i quali Anita stringerà un intenso e sincero rapporto di amicizia.

Durante la battaglia di Curitibanos, Anita viene fatta prigioniera dalle truppe imperiali brasiliane, ma il comandante della guarnigione rimane talmente colpito dal temperamento indomito della ragazza, che le concede di cercare il cadavere di Garibaldi, creduto morto in battaglia.

Anita approfitta di una distrazione delle guardie, prende un cavallo e fugge. Dopo tanti giorni di ricerche finalmente lei e José si ricongiungono.

Siamo nel 1840 e Anita e Garibaldi sono ancora in battaglia contro gli imperiali. Nasce il loro primo figlio che chiameranno Menotti, in onore del patriota italiano Ciro Menotti.

Nel 1841 la situazione militare della rivolta in Brasile diventa talmente insostenibile da costringere Anita e Garibaldi ad abbandonare quella battaglia e a trasferirsi a Montevideo, in Uruguay, dove rimarranno per alcuni anni durante i quali Garibaldi mantiene la famiglia dando lezioni di francese e matematica.

In Uruguay si sposeranno e avranno altri figli: Rosita, nata nel 1843 ma morta a soli 2 anni; Teresita, nata nel 1845 e Ricciotti, nato nel 1847.

Nel 1843 Garibaldi verrà nominato Comandante della Legione Italiana dal Presidente uruguaiano Rivera e ripartirà per nuove battaglie, mentre Anita rimane con i figli.

Nel 1848 decidono di trasferirsi nel vecchio continente, dove stanno sempre più nascendo sentimenti di indipendenza e ribellione verso l’oppressione.

Anita, insieme ai suoi tre figli, partirà verso Nizza dove li attende la madre di Garibaldi.

Intanto l’Italia è in fermento dopo le rivolte scoppiate al Nord. A Genova Anita conoscerà alcune importanti personalità del risorgimento italiano, con i quali stringerà forti legami: incontra Goffredo Mameli, il valoroso patriota che morirà alla giovane età di 22 anni; conosce Nino Bixio ed Enrichetta Pisacane.

Ma sarà con la principessa Cristina di Belgioioso che stringerà una fortissima amicizia e con la quale condividerà l’ambizioso progetto della principessa di creare una rete di ospedali, la costituzione di un comitato di soccorso e la raccolta di fondi per sostenere la causa del Risorgimento, progetti fortemente voluti anche da Giuseppe Mazzini.

Dopo la proclamazione della Repubblica Romana, Anita raggiungerà il suo uomo per combattere al suo fianco e diventando subito famosa per il suo coraggio e per la sua forza d’animo, curerà i feriti e combatterà per quel paese che ormai sente sempre più suo.

L’esercito francese e quello austriaco attaccano Roma per ripristinare il potere papale e i garibaldini danno vita a una resistenza eroica, respingendo ogni assalto per diversi giorni ma, l’esercito francese ha mezzi e uomini superiori e dopo l’ultimo scontro in zona Gianicolo, Garibaldi e i suoi uomini vengono costretti alla fuga, una fuga che prenderà il nome storico di “trafila”, una marcia forzata attraverso mezza Italia.

Per fuggire alla caccia dei soldati austriaci e della polizia papalina i garibaldini si dividono su diverse strade, molti diserteranno lasciando Anita e Garibaldi a corto di uomini tra cui Ciceruacchio, padre Ugo Bassi e Giovanni Livraghi, al fianco del fedelissimo capitano Leggero al fianco di Garibaldi dai tempi del Sud America.

Il gruppo vuole raggiungere Venezia, unica Repubblica non ancora travolta dagli eserciti delle potenze imperiali europee, ma Anita è incinta al quinto mese e la fuga a piedi e a cavallo tra montagne e fiumi è un calvario e le sue condizioni di salute peggiorano a tal punto che, nelle valli di Comacchio, perde conoscenza.

Braccati dai nemici Garibaldi e Leggero, rimasti soli con Anita, la caricano su una piccola barca e la trasportano nella fattoria del patriota Guiccioli, nella località Mandriole, dove accorre subito il medico Nannini il quale non può fare altro che costatare che Anita, il 4 agosto 1849 a soli 28 anni, è spirata tra le braccia del suo José.

Interpreti e personaggi: Valeria Solarino (Anita Garibaldi), Giorgio Pasotti (Giuseppe Garibaldi), Tosca d’Aquino (Ester), Fabio Galli (Luigi Rossetti), Nini Salerno (Aurelio Saffi), Thamisanqa Molepo (Aguyar), Massimiliano Franciosa (Leggero), Bruno Conti (Domenico Cirillo), Mauro Marino (Ugo Bassi), Lorenzo Roma (Righetto), Jonis Bascir (Pedro), Gianfelice Facchetti (Luciano Manara), Filippo Scarafia (Goffredo Mameli), Pietro Ghislandi (Gioacchino Bonnet), Francesca Antonelli (Annetta), Maria Pia Calzone (Enrichetta Pisacane), Rosa Pianeta (Rosa Garibaldi), Francesco D’Avanzo (Paolo Antonini), Alessandro Lombardo (Giuseppe Mazzini), Stefania Micheli (Giulia Calame), Edoardo Purgatori (Nino Bixio), Francesca Cavallin (nel ruolo di Cristina di Belgioioso), Cristina Moglia (nel ruolo di Dora Antonini), Giorgio Gobbi (nel ruolo di Ciceruacchio), Nicoletta Romanoff (nel ruolo di Margherita Furrell).

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Anita Garibaldi – Promo

“Anita Garibaldi” Regia Claudio Bonivento. Soggetto Massimo De Rita, Mario Falcone, Amedeo Minghi. Sceneggiatura Massimo De Rita, Mario Falcone, Amedeo Minghi, Valentina Ferlan, Patrizia Pistagnesi. Fotografia Fabio Zamarion. Scenografia Maria Luigia Battani, Carlo De Marino. Costumi Enrica Biscossi in collaborazione con Angelo Poretti. Suono Massimo Casseriani. Montaggio Antonio Siciliano. Musiche Amedeo Minghi (Edizioni musicali Rai Trade). Produttore Gabriella Buontempo, Massimo Martino per GOODTIME. Produttore Rai Fiction Fabrizio Zappi. Una co-produzione RAI FICTION e GOODTIME.

2 commenti:

  1. io capisco che la retorica dei 150 anni abbia fatto il suo effetto, ma la vicenda sudamericana è stata raccontata malissimo. La guerra dei farrapos non fu solo uno scontro fra straccioni e poveri, ma un connflitto etnico ed economico fra brasiliani. C'entra poco un discorso liberale: i farrapos erano tuttìaltro che straccioni, anzi erano abitanti dello statpo più ricco del brasile. la rivolta fu dettata da motivi economici ed i capi, come il presdiente Goncalves, erano ricchissimi imprenditori del bestiame. garibaldi, rossetti ed altri furono arruolati come miliziani da elementi repubblicani ma ricchi. dubnque la storia è molto più complicata di quello che sembra. Gragozub

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    1. Il tuo contributo a spiegare meglio la vicenda è utilissimo, però purtroppo le recensione che ho scritto si basa sulla cartella stampa che ogni sito, blog o giornale riceve ed è l'espressione della storia raccontata nella miniserie che, probabilmente per ragioni di narrazione e forse fluidità, è stata romanzata.
      La storia è storia e non può essere cambiata ma nel cinema e in televisione vigono alcune regole che a volte possono anche modificare le vicende per rendere il copione più appetibile allo spettatore, giusto o sbagliato che sia :)

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