martedì 2 ottobre 2012

Sposami – una fiction in stile commedia hollywoodiana con Daniele Pecci e Francesca Chillemi

Sposami-1

A partire da mercoledì 3 ottobre 2012 Rai 1 trasmetterà la nuova fiction in sei puntate “Sposami”, liberamente ispirata alle commedie sentimentali del cinema di Hollywood come ad esempio “Scandalo a Filadelfia” con Katherine Hepburn, Cary Grant, James Stewart e Ruth Hussey.

Protagonisti di questa storia d’amore, odio, gelosia, tenerezza e tanti imprevisti saranno Daniele Pecci e Francesca Chillemi, nelle parti di Ugo e Nora, il cui matrimonio è all’apparenza molto bello, pieno d’amore e di poesia ma che, alla prima vera grossa bufera, rischia di sgretolarsi sotto il suo stesso peso.

I due neosposi hanno preferito litigare furiosamente che ricordarsi di quanto erano felici; rabbia e delusione si sono aggiunti alla gelosia e al rancore.

Il profondo amore e il privilegio che sembrava essere stato riservato loro dalla sorte, aveva occultato loro che il miracolo vissuto apparentemente potesse un giorno sgretolarsi.

Il loro matrimonio forse se fosse stato combinato dalle famiglie, avrebbe potuto dare loro la forza della vicinanza reciproca e forse, anzi sicuramente, sarebbe potuto anche nascere l’amore. Invece Nora e Ugo prima si sono amati e poi incontrati.

E l’anno di questo “incontro” è appunto ciò che verrà raccontato.

La storia

Nora e Ugo sono separati, ma per ottenere il divorzio definitivo deve trascorrere un anno. Dopo la separazione non si sono visti spesso e si incontrano dal loro avvocato, Roberto, dove si sono recati dopo molte discussioni per decidere l’affido definitivo del cane.

Il cane si chiama Uno, dalla combinazione dei loro nomi, ed entrambi lo adorano. Lo avevano trovato per strada ai tempi del loro grande amore, tempi non molto lontani.

Lei un giorno era entrata nella libreria di lui che in seguito si era sempre domandato cosa l’avesse colpito di lei. Forse il tailleur rosso, da manager spavalda, su un corpo snello e ben disegnato? O quello sguardo un po’ vago e un po’ distratto che solo per un attimo si posava e poi volava via, come una farfalla? O il tono di voce con cui aveva chiesto uno sconto dopo un’ora passata tra i libri e aver scelto un libriccino in edizione economica?

Eppure aveva attaccato discorso con lei e lei era rimasta a chiacchierare. A lui piaceva come rideva, come muoveva le mani, come si sfilava la scarpa a punta dal tacco altissimo, che probabilmente le faceva male.

La sera l’aveva portata in un localino dove lei ebbe da ridire sul rapporto qualità-prezzo, anche se ovviamente era lui ad offrire. Uscirono che si tenevano stretti e un’ora dopo erano finiti aletto insieme. Due mesi dopo erano sposati.

Lei invece sapeva benissimo cosa l’aveva attratta da quel libraio nel cui negozio era entrata per caso, solo perché le facevano male le scarpe e doveva riempire il buco tra un appuntamento e l’altro: la grande passione che gli illuminava gli occhi quando parlava dei suoi libri. Libri di cui lei se ne fregava, non aveva mai tempo di leggere con il lavoro che le assorbiva l’intera giornata.

Le piaceva come le mani di lui accarezzavano le pagine e le venne voglia di sentirsele addosso quelle mani. Il suo abbigliamento casual portato con innata eleganza.

A cena era talmente emozionata da non poter mandar giù neanche il dolce. E siccome si sentiva tremendamente ignorante di fronte a lui iniziò a parlare di cose che sapeva: rapporti qualità prezzo e cose del genere. Ma non sapeva neanche quello che stava dicendo, pensava solo al dopo, alle calze smagliate e se quindi lui l’avesse invitata a casa sua, non avrebbe potuto accettare.

Dopo il secondo bicchiere di vino però, aveva dimenticato perfino di avercele le calze. Si ricordava solo di avere le gambe, le braccia e un corpo che fremeva al pensiero di lui. E non sbagliava. La notte fu stupenda. E così le altre notti che vennero.

Si erano sposati in fretta e furia in Comune. Non per necessità ma per il desiderio di dare un sigillo al loro amore, come se temessero di vederlo scappare da un momento all’altro, di risvegliarsi da un sogno. Si erano sposati soli, con due testimoni raccattati in municipio. Era una cosa tutta loro.

Gli anni di matrimonio tra Ugo e Nora erano stati un continuo balletto tra estasi e infelicità, tra feroci litigi conclusi da lunghissime ed entusiasmanti paci tra le lenzuola e reciproche delusioni, gelosie, incomprensioni profonde cui la passione non sempre può sopperire.

Ora lui pensa a quel giorno, quel lontanissimo giorno in cui avrebbe dovuto capire che lei non era la donna per lui. Le promesse infinite di lei, promesse con cui si è sempre difesa senza poi concedere nulla. Ma non si rende conto di quanto sia umiliante per un uomo vedere la propria moglie essere seduttiva con chiunque. Lei è una donna pratica ma, diciamolo pure, è taccagna. Sì, l’unica parola che gli viene in mente è taccagna. Seduttiva e taccagna!

Nora ricorda perfettamente il famoso giorno dell’incontro. Avrebbe dovuto capire subito con chi aveva a che fare. Lui non era per niente seduttivo, si sottraeva e invitava le donne alla conquista. Trincerato tra i suoi scaffali pieni di libri, saggi, poesie, piccole edizioni preziose in carta pregiata. Un bello addormentato che invitava le principesse a baciarlo per risvegliarlo alla vita. Una vita celata dietro un’aria da romantico sognatore, ma in realtà un dongiovanni. Ma quale dongiovanni! Si difendeva lui, ma lei era ormai gelosa di ogni cliente, anche non bella, che si attardava a parlare di libri.

Finché non arrivo quel 17 aprile, per Nora quella era una data da ricordare, la data in cui raggiungendolo al piano sotto la libreria, lo “spazio culturale” in cui serviva una tazza di tè ai clienti, lo trovò avvinghiato sul divano con una scrittrice americana!

Lui ha cercato di giustificarsi: è stato un momento, avevamo bevuto e mi sentivo abbandonato da te. Ma lei non glielo ha mai perdonato.

Ormai sono passati due anni e tra uno otterranno il divorzio. Ugo ha dovuto chiudere la libreria: con la crisi che c’è la gente non compra più i libri e allo scadere del contratto il padrone del locale gli aveva raddoppiato l’affitto.

Anche Nora non se la passa bene. È sempre una brava agente di marketing ma ha ottenuto solo contratti a progetto. Ma ora non arrivano più contratti e la rampante Nora che ha sempre preferito fare la free lance piuttosto che l’impiegata, si trova in seria difficoltà.

Eccoli dunque dall’avvocato ma il destino ci mette lo zampino sotto forma di una telefonata della zia Clo Clo: ma perché vuole vedere tutti e due con tanta urgenza?

La villetta dove la zia ha l’atelier di abiti da sposa è un luogo indubbiamente molto romantico, se i due non arrivassero con la loro cappa d’angoscia. Anche le facce che si incontrano non sembrano felici: è ammalata? Sta morendo? Ugo non sa trattenere più l’emozione. Corre verso la porta dello studio di zia Clo Clo e Nora lo segue, anche lei scossa.

“Ragazzi, ce l’avete fatta ad arrivare!”

Zia Clo Clo non sembra affatto in punto di morte. Truccatissima e ingioiellata è circondata da valigie intorno alle quali si affanna la signora Iside, l’espertissima sarta dell’atelier.

La zia non ne può più, è stanca e ha bisogno di riposo, è ammalata e deve andare negli Stati Uniti per curarsi e desidera che i nipoti prendano in mano le redini dell’atelier. Loro sono giovani e belli, la dimostrazione di un matrimonio felice e lei lascerebbe tutto in mano loro. Tra un anno tornerà e se l’atelier sarà ancora in piedi tutto il guadagno andrà a a loro, altrimenti Tant pis pour touts… Lei ci avrà provato a far largo ai giovani.

Nora è la prima a riprendersi dallo stupore e cerca di declinare l’invito dicendo che il suo vero nipote è Ugo…

Ma la zia la smentisce dicendo che in questo caso ci vuole una coppia, il simbolo dell’amore e della felicità, senza contare che Nora è anche esperta di marketing. Il nipote invece è un sognatore un intellettuale che farebbe fallire tutto in quindici giorni. Insieme invece sono una forza, o tutti e due o niente. Prendere o lasciare!.

Nora e Ugo cercano di prendere tempo ma lei è senza lavoro e la chiusura della libreria di Ugo è ormai imminente. La loro decisione viene salutata dall’abbraccio della zia e dall’applauso del piccolo staff dell’atelier. Nora e Ugo Piccolomini sono i nuovi titolari dell’atelier. Almeno per un anno…

Trama prime quattro puntate

Prima puntata

Quella tra Nora ed Ugo è stata una storia d’amore travolgente … ma poi lui l’ha tradita con un’altra donna ed ha mandato tutto all’aria.

Sono ad un anno dal divorzio e litigano dall’avvocato, Roberto, addirittura per l’affido del cane.

Hanno fatto i conti senza l’oste, Zia Clo Clo, la zia di Ugo e la più grande estimatrice di Nora, che ha un carattere volitivo, molto simile al suo. Sapendo delle difficoltà economiche dei due zia Clo Clo si finge malata, quasi in punto di morte, e costretta a partire per gli Stati Uniti per curarsi. Propone, dunque, ai nipoti di prendere in mano il timone dell’atelier di abiti da sposa, costringendoli a vivere sotto lo stesso tetto per cercare di rimettere in sesto l’azienda.

All’inizio Ugo non è troppo convinto, ma Nora, che va sempre avanti come un treno, ha un’idea nuova: trasformare l’atelier in un’agenzia di wedding planners. Le difficoltà all’inizio sono tante, addirittura la prima coppia che si rivolge a loro per organizzare il matrimonio, litiga e rischia di far saltare tutto. Ma quando sembra che tutto stia andando in malora, Ugo risolve la situazione e il primo matrimonio organizzato dalla nuova agenzia “Felici come noi” va in porto.

Potevano fare pace, godersi il successo e la loro complicità, ma per Nora non è facile perdonare ad Ugo il tradimento che li ha portati alla separazione e così  ricominciano a litigare…

Seconda puntata

Ugo incontra casualmente una bella ragazza, Melody, e pensa di proporla all’atelier per fare l’indossatrice. Dino, lo stilista dell’atelier, rimane affascinato dalla ragazza, fanno subito amicizia e lui le chiede di spedire i suoi disegni a Dubai per partecipare ad un concorso per stilisti, raccomandandosi di nascondere il fatto ad Iside, la sua apprensiva madre, che è anche la ‘capo sarta’ dell’atelier. Ugo, invece, riceve inaspettatamente da una sua vecchia amica la proposta di aprire una libreria a Roma - il sogno della sua vita  - e cerca, invano, il modo di dirlo a Nora, tutta presa dai preparativi di un nuovo matrimonio tra due pattinatori sul ghiaccio. Nora ha un incidente e si rompe una gamba, Ugo, pronto a prendere il suo treno per Roma senza aver detto nulla a Nora, decide di restare per aiutarla. Iside ritira casualmente la posta e trova la risposta da Dubai per Dino, che  ha vinto il concorso. Sorpresa, decide di non dirgli nulla e poco dopo, in preda allo sconforto per la condizione del figlio, decide di strapparla. Il matrimonio sul ghiaccio, intanto, ha buon esito ma la ritrovata armonia tra Ugo e Nora è rovinata quando lei scopre il biglietto del treno col quale Ugo sarebbe andato a Roma. Lui le ha di nuovo mentito.

Terza puntata

L’attività dell’agenzia prosegue, pur con gli alti e bassi tra Ugo e Nora, sempre più disincantata e focalizzata sul lavoro.

L’atmosfera dell’atelier è allietata dalla crescente amicizia tra Dino e Melody che diventavano sempre più complici.

A turbare il patto di non belligeranza tra Ugo e Nora sopraggiunge Rebecca, la donna che è stata all’origine della loro separazione, che si presenta in agenzia per commissionare l’organizzazione del suo matrimonio. A seguito dell’ennesima lite con Ugo, Nora decide di occuparsi di questo matrimonio per vendicarsi.

Intanto Bruna, la sarta dell’atelier, vive un momento difficile a causa dei problemi professionali del compagno, che viene licenziato dall’azienda che lo teneva in cassa integrazione. Lui, per protesta, decide di accamparsi su una gru della fabbrica. Bruna confida alle sue colleghe e a Nora che con il suo compagno non si sono mai sposati, per mancanza di tempo e di denaro, e che proprio in questo momento lei vorrebbe coronare questo sogno mai esaudito. Nora, proseguendo il suo piano di vendetta, cerca di utilizzare le risorse finanziarie di Rebecca per dirottarle in parte sul matrimonio di Bruna, ma, nonostante il rancore pregresso, capisce che non è Rebecca la causa della sua separazione e confessa tutto alla donna, scusandosi.

Il giorno del matrimonio di Bruna, Ugo, che aveva promesso a Nora di salire con lei sulla gru vincendo la sua paura del vuoto, disattende nuovamente le aspettative di Nora, che lo avrebbe voluto con sé per fare da testimone ai due sposi. Ugo non ce la fa a controllare le sue vertigini e Nora si arrampica sulla gru insieme a Roberto, l’amico avvocato, che prende il suo posto.

Quarta puntata

Ugo spiega a Nora, senza convincerla,  che non è riuscito a salire sulla gru a causa di un trauma subito quando era bambino. Nel frattempo, emerge un problema grave al tetto della villa che è dissestato al punto da lasciar infiltrare la pioggia che, incessante, imperversa in città. Per risolvere il problema si richiede ai nostri una cifra che non possono sostenere. Nel frattempo il lavoro dell’agenzia prosegue con i preparativi di un nuovo matrimonio, fin quando non si scopre che il promesso sposo è anche il fidanzato di Melody, Giampi. La gravità dell’evento impone una scelta e tutti, tranne Nora, sono decisi a recedere dall’organizzazione del matrimonio per proteggere Melody, che decide di tornare nella sua terra, l’Umbria. Ugo, per consolare la ragazza, le regala una crociera intorno al mondo, inconsapevole del fatto che, nel frattempo, Nora sia andata in soccorso a Melody, spingendola a tornare per rivelare a tutti il doppio gioco di Giampi che viene platealmente ridicolizzato il giorno del matrimonio, quando le due “fidanzate” si presentano insieme all’altare. Ugo rivela a Nora del biglietto acquistato per Melody  e lei  s’infuria con lui visto che quel denaro avrebbe dovuto essere usato per riparare il tetto. Fortuna vuole che si presenti in agenzia un giovane operaio polacco che baratta la riparazione in cambio dei preparativi per il suo matrimonio. La situazione poco a poco si rasserena, anche tra Nora e Ugo che  cedono alla passione.

Personaggi e interpreti: Daniele Pecci (Ugo), Francesca Chillemi (Nora), David Coco (Roberto), Alexandra Dinu (Melody), Stefano Alessandroni (Spartacus), Ludovica Modugno (Iside), Emanuele Bosi (Dino), Luca Calvani (Manrico), Eleonora Bolla (Alexia), Marta Bifano (Bruna), Lisa Gastoni (Zia Clo Clo).

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“Sposami” Regia Umberto Marino. Soggetto di serie, di puntata e sceneggiatura Paola Pascolini, Giovanna Caico. Aiuto regista Lorenzo Molossi. Casting Pino Pellegrino, Antonella Perrucci. Coordinamento alla produzione Maria Poerio. Direzione amministrativa Massimo Aversano. Fonico presa diretta Davide Magara. Direttore di produzione Flavio Tallone. Scenografie e costumi Enrico Serafini. Musiche composte, orchestrate e dirette da Ludovico Fulci. Edizioni musicali RAI TRADE. Montaggio Roberto Siciliano. Direttore della fotografia Carlo Maria Montuori, Giovanni Cavallini, Lorenzo Adorisio. Organizzatore generale Alessia Sinistro. Produttori RAI Paola Pannicelli, Fania Petrocchi. Prodotto da Ida Di Benedetto e Stefania Bifano per Titania Produzioni In collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission In collaborazione con Trentino Film Commission. Distribuzione internazionale RAI - Direzione Commerciale. Ufficio Stampa Produzione Studio Lucherini Pignatelli.

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