È tutto pronto. Domani sera, venerdì 17 gennaio 2014 alle 21.10, purtroppo solo su Sky Uno HD, andrà in onda la prima puntata della seconda stagione di The Apprentice Italia, con protagonista assoluto il Boss Flavio Briatore che, aiutato dai suoi fidati assistenti Patrizia Spinelli e Simone Avogadro di Vigliano, è tornato per mettere alla prova quattordici nuovi candidati per trovare la nuova promessa del business.
Da Gerusalemme a New York, viaggia con una marcia in più la seconda edizione di The Apprentice su SKY Uno HD per dieci puntate di 70 minuti ciascuna.
Decide tutto lui e il destino di 14 persone è legato ad una sua frase: se dice «sei fuori», è finita. Lo ha detto l’anno scorso anche ad Aba che dopo appena due puntate ha lasciato The Apprentice per poi arrivare alla finale ad X Factor 7, e non ha certo cambiato idea: «Ho avuto ragione a cacciarla, doveva fare la cantante».
Flavio Briatore, nella semplicità di una maglietta e un paio di scarpe da ginnastica presenta la seconda edizione di quello che a suo avviso non è: «né un talent, né un reality, né un gioco» ma un lungo colloquio di lavoro per mettere alla prova ragazzi che hanno voglia di vincere.
Lo racconta mentre alle sue spalle il vento agita le palme della spiaggia bianchissima della sua ultima creatura, il Billionaire resort di Malindi dove dà lavoro a 120 persone e anche al vincitore dello scorso anno di The Apprentice Francesco Menegazzo:
«È bravo ed ha fatto molto bene, penso che sarà» riconfermato da parte mia è stato anche meglio di quello che pensavo. Adesso sono tre mesi che è qui a Malindi, era venuto per stare due giorni...».
Ma si pensa già alla seconda edizione che lui non voleva fare fino a quando non lo ha convinto l’’amico Lucio Presta.
«Avevo rifiutato di farlo per Mediaset e anche in Francia, ne avevo parlato con Donald Trump ma pensavo un po’ fosse una cazzata...Donald mi diceva “è easy”, ma ,easy un par di balle, è molto impegnativo se lo vuoi fare bene».
E Briatore, pluri campione del mondo in Formula Uno con la scuderia che guidava, le cose la fa sempre «per vincere». Ha vinto anche con The Apprentice che è diventato un fenomeno e quest’anno replica con una serie di novità a partire dalla straordinaria location che va da Gerusalemme fino alla finale di New York ospitando personaggi come lo stesso Trump e aziende che sono state coinvolte nella gara, dalla Rainbow, alla Juventus, a Groupon.
I ragazzi poi sono molto più «preparati della precedente edizione anche se - aggiunge Briatore - mi pare che ai giovani d’oggi manchi una cosa fondamentale che noi avevamo: la rabbia». Lui per tirargliela fuori in The Apprentice, ce la mette tutta.
«Abbiamo appena concluso l’esperienza fantastica di X Factor e da giovedì parte Masterchef, che lascerà poi il posto al Masterchef bambini mentre stiamo finendo le riprese di Hell’s Kitchen Italia con Carlo Cracco. A gennaio intanto arriva The Apprentice: sono queste le nostre cinque grandi produzioni»
Ha raccontato con orgoglio di padre Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di SKY.
Produzioni che hanno come comune denominatore il «sei fuori!» Che è diventato tanto popolare da rimbalzare tra social network e satira tv.
«Un successo certo ma non si dorme mai sugli allori e ogni volta proviamo ad alzare l’asticella come nella finale-concerto di X Factor al forum di Assago. È andata così bene che X Factor italiano è portato come esempio di eccellenza e spero che avvenga anche con The Apprentice che ha in Briatore un protagonista insostituibile».
Con The Apprentice si entra in un «talent atipico perché è un lungo colloquio di lavoro ed è tutto vero, non è televisione fuffa», tanto che quest’anno sono state molte le aziende coinvolte. La prima puntata partirà con una sfida speciale, quella della vendita di hot dog in Formula Uno.
Gabriele Immirzi, direttore generale Fremantle, alla conferenza stampa di Malindi con Flavio Briatore ha infatti spiegato che:
«Quest’anno c’è stata una maggiore collaborazione delle aziende per la realizzazione di un programma veramente in grande stile e con una finale a New York molto impegnativa».
Non è «televisione fuffa», ma un vero e proprio «colloquio di lavoro lungo 10 puntate di 70 minuti». È The Apprentice 2, il «talent-atipico», come lo chiama lui “Il Boss”, ovvero Flavio Briatore. In 14, sette uomini e sette donne, sono pronti a tremare aspettando la frase diventata oramai di culto: «sei fuori».
I nuovi concorrenti hanno tra i 20 e i 40 anni e sono stati scelti dopo una lunga selezione tra una folla di 5000 partecipanti. «Quest’anno molto più aggressivi e preparati» - spiega Briatore - per affrontare la seconda edizione del programma che cerca l’imprenditore ideale e che sarà decisamente più dinamico del primo vinto da Francesco Menegazzo. Quest’anno infatti The Apprentice 2 viene portato in giro per il mondo: con tappa a Gerusalemme e appuntamento conclusivo a New York per una finale adrenalinica.
Il più giovane è Marco Martinelli, 22 anni, di Lucca, studente di biotecnologie; il più “anziano” Simone Piadena, 42 anni, di Castel Goffredo (Mantova), imprenditore di locali notturni. Ma in gara saranno anche Anais Rean, ventitreenne di Aosta, studentessa di Scienze internazionali; Serena Marzucchi, 34 anni di Siena, avvocato del settore pubblico; Ingrid Altomare, 34 anni, milanese, digital account director; Alice Maffezzoli, 28 anni, di Casalmaggiore (Cremona), responsabile vendite del settore energie; Anna Zhitnikova, 27 anni, di Milano, responsabile finanza settore lusso; Milena Pagani, 34 anni, di Villanova di Bagnacavallo (Ravenna), responsabile vendite parchi di divertimento; Eleonora Smith, 24 anni, di Mosca, studentessa in business administration; Francesco Del Pesce, 31 anni, Montoro Inferiore (Avellino), avvocato d’affari; Mario Crea, 34 anni, di Cosenza, manager immobiliare; Fabio Cascione, 34 anni, di Conversano (Bari), direttore commerciale settore vinicolo; Muhannad Al Salhi, di 25 anni, romano, manager vendite telecomunicazione e Fulvio Cugno, 30 anni, torinese, imprenditore web.
Lavoreranno 24 ore, ma gli servirà anche un pizzico di follia per affrontare le prove proposte, a partire da quella della prima puntata che sarà nell’ambiente della Formula 1. A giudicarli sarà il board composto da Flavio Briatore, il Boss, dalla super-efficiente Patrizia Spinelli, che da vent’anni è insostituibile braccio destro e Pr manager di Briatore e direttore marketing e comunicazione di Billionaire life, e dal consulente internazionale Simone Avogadro di Vigliano. Ma la decisione finale - «qui decido solo io!», ripete spesso - spetterà sempre a Briatore, che pure in ogni puntata ascolterà i rapporti di Patrizia e Simone durante la temutissima “boardroom”.
«La cosa che mi piace tanto facendo questo programma - ha detto Briatore nella presentazione di Malindi - è che non ho mai nessuna interferenza di nessun tipo, da parte di Sky. A volte magari abbiamo scelto di eliminare qualcuno che, televisivamente parlando, poteva funzionare perché era bello o bella, ma non c’è stato nessun problema. Insomma a vincere sarà solo il più bravo».
Così bravo da meritare uno stipendio di 100 mila euro per il lavoro di un anno.
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