Ramses II |
Nella seconda puntata di Ulisse: Il piacere della scoperta, in onda su Rai3 lunedì 19 gennaio 2015 alle 21.05, Alberto Angela racconta un uomo vissuto 3200 anni fa. È il faraone Ramesse II, il più grande dei faraoni egizi, considerato un po’ come il Re Sole dell’epoca, che come Luigi XIV ha regnato per un periodo lunghissimo, oltre 67 anni.
L’epoca di Ramses II è quella del massimo splendore dell’Egitto. In tutta la valle del Nilo il suo volto viene scolpito ovunque nella pietra.
Tra i tanti templi, statue colossali, obelischi che portano il suo nome, l’opera più grandiosa è il tempio di Abu Simbel, protagonista negli anni sessanta del Novecento di un’operazione senza precedenti: quella di venire segato in tanti pezzi e spostato più in alto per evitare che le acque del Nilo, in seguito alla costruzione di una diga, lo sommergessero. Con Alberto Angela seguiremo le vicende di questa impresa giudicata all’epoca quasi impossibile.
Vedremo anche la tomba di Ramesse. Ogni faraone si preoccupava di costruire la dimora dove sarebbe vissuto in eterno, circondato dagli oggetti a lui più cari, da ori, gemme, arredi. La tomba di Ramesse è rimasta sconosciuta per secoli, fino alla spedizione egiziana di Napoleone Bonaparte.
Alberto Angela ci condurrà a visitare un’altra opera grandiosa di Ramesse: la spettacolare tomba della moglie, l’amatissima Nefertari. Nessun faraone fino a quel momento si era occupato della dimora eterna della propria moglie, Ramesse costituisce una eccezione. Si tratta di una tomba oggi chiusa al pubblico, ma Ulisse è in grado di mostrarne le splendide decorazioni.
Anche la mummia di Ramesse ha una storia straordinaria, ha conosciuto attraverso i secoli una serie di incredibili peripezie: sfuggita a profanazioni e distruzioni, è rimasta a lungo nascosta in una grotta segreta, fino ad essere collocata al Museo del Cairo dove oggi viene ammirata da milioni di visitatori.
Sorprendente è il suo viaggio del 1975, quando la mummia dall’Egitto ha dovuto essere trasportata fino a Parigi, per essere curata dai microrganismi che l’avevano attaccata. Tutti gli onori sono stati tributati al faraone che tornava a viaggiare dopo tremila anni dalla sua morte. La mummia era addirittura munita di un passaporto valido a tutti gli effetti, e nelle generalità veniva indicata come “Re deceduto”.
Un viaggio avventuroso, all’altezza della fama di Ramesse, che Ulisse racconterà nei dettagli.
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