venerdì 15 maggio 2015

Ulisse: il piacere della scoperta, nella quinta puntata I segreti della giungla

Giungla
Giungla
Sabato 16 maggio alle 21.30 su Rai3 andrà in onda la quinta puntata di “Ulisse: il piacere della scoperta”, il programma condotto da Alberto Angela.

Nella nuova puntata di “Ulisse: il piacere della scoperta”, Alberto Angela ci farà fare un insolito viaggio lungo quella fascia del nostro pianeta detta “foresta tropicale” che va dal Tropico del Cancro a quello del Capricorno, ed è l’anello verde che comprende l’Equatore.

Più comunemente chiamata “giungla”. Si tratta dell’8% delle terre emerse del nostro pianeta ed è il nostro polmone. Uno degli ambienti più ricchi di vita. È stato calcolato che su una superficie di pochi kmq di foresta dell’America centrale si possono trovare 125 specie di mammiferi, 400 specie di uccelli, 100 di rettili, 60 di anfibi e quasi 40.000 specie di insetti. La loro è una vita di adattamento all’oscurità e alla mancanza di cibo, soprattutto di proteine. Tra di essi ci sono animali leggendari come le tarantole, che possono arrivare a 12 cm di lunghezza, l’anaconda che può raggiungere gli 8 metri e il boa constrictor che arriva a 2 metri e mezzo.

Le giungle sono popolate da grandi felini come il giaguaro americano, il leopardo e la tigre asiatici ma paradossalmente i più pericolosi per l’uomo sono gli animali più piccoli: zanzare, vespe penetranti e una piccola specie di rana dell’Amazzonia che ha abbastanza veleno per uccidere per contatto grandi mammiferi, compreso l’uomo.

Del fascino e delle insidie della giungla, si sono nutriti fino ad oggi poeti, scrittori, registi e pittori. La loro fantasia ha creato eroi leggendari come Sandokan, Tarzan, Rambo, Moogli fino a Mister No il famoso personaggio dell’editore Sergio Bonelli.

Si scoprirà che le loro caratteristiche non risultano del tutto inventate, ad esempio nella foresta esistono davvero liane che possono reggere non solo il peso di uomo ma anche quello degli oranghi che pesano molto di più; anche l’indimenticabile urlo di Tarzan, è uno stratagemma usato dai popoli della foresta per i loro richiami.

La giungla, trionfo della natura, è un habitat complesso per la vita e sorprendentemente ostile per l’uomo. Eppure nelle foreste sono nate grandi civiltà del passato, come quella Khmer in Indocina, e quelle Maya e Azteca in America centrale. Si visiteranno con Alberto Angela alcuni delle spettacolari testimonianze del passaggio di queste civiltà.

L’età della colonizzazione ha dato inizio alla conquista della foresta. Sono state realizzate grandi opere come il Canale di Panama e la Transamazzonica.

E sono venute alla luce le ricchezze delle foreste, dapprima il legname, poi quelle del sottosuolo, ferro, stagno, bauxite, gas e petrolio e pietre preziose.

Ad “Ulisse” si vedrà come oggi le tribù della foresta, indios e pigmei ad esempio, combattono una lotta per la sopravvivenza, al pari di molte specie animali, per procurarsi il cibo, ripararsi dai predatori più feroci e difendersi dalla deforestazione: l’abbattimento di alberi colossali per alimentare l’industria del legname di pregio, l’espansione delle colture di frutta, palme da olio e di altre essenze di impiego industriale, per produrre biocarburanti e foraggio per il bestiame, rischiano di essere fatali per le ultime foreste tropicali con i loro abitanti.

Infine, il tema della rilevanza ambientale: è stato calcolato che ogni ora e mezzo l’estensione dell’area delle foreste nel mondo diminuisce di 2,2 chilometri quadrati, l’equivalente di circa 270 campi da calcio. Il nostro futuro, non solo quello della giungla, dipende dalla nostra capacità di conservare gli equilibri ecologici e la varietà della vita in tutte le sue forme, una vera e propria assicurazione per garantire le generazioni che verranno.


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