sabato 6 giugno 2015

Report di domenica 7/6//2015, la nona e ultima puntata con Milena Gabanelli: Come è andata a finire?

Report - Milena Gabanelli
Report - Milena Gabanelli
Domenica 7 giugno alle 21.45 su Rai3 andrà in onda la nona e ultima puntata stagionale di “Report”, il programma cult condotto da Milena Gabanelli.

In apertura “Anas per l’Italia. Com’è andata a finire” di Giovanna Boursier.

Dopo le dimissioni di Pietro Ciucci da presidente dell’Anas, il governo ha nominato il nuovo c.d.A. della società. A Report parla il neo presidente e amministratore delegato Gianni Armani, che dà i risultati delle nuove verifiche sulla galleria la Franca tra Umbria e Marche, dove gli operai ci avevano detto:
«lo spessore del cemento è minore di quello che doveva essere messo secondo il progetto, per evitare che crolli».
La Procura di Spoleto aveva avviato un’indagine e ora Armani conferma. Mentre il ministro delle Infrastrutture Anas per l’Italia Graziano Delrio dice:
«Per controllare meglio, stiamo anche riformando il codice degli appalti».
“Il boccone del prete.Com’è andata a finire” di Paolo Mondani.

Da presidente dello IOR, Ettore Gotti Tedeschi ha provato a mettere in ordine conti e regolamenti, ma nel 2012 è stato brutalmente defenestrato. Il Cardinal Bertone, allora Segretario di Stato, riuscì nell’intento di spegnere sul nascere i tentativi di riforma.

Dopo di allora, il processo di cambiamento non ha mai preso una direzione decisa e gli uomini che si sono avvicendati alla guida delle finanze vaticane sembrano rispondere ancora alle logiche del passato. Che cosa è successo lo ascolteremo nella versione dello stesso Gotti Tedeschi, in esclusiva a “Report”.

“Paradisi romani. Com’è andata a finire” di Giulio Valesini.

Dopo l’inchiesta sugli indirizzi fittizi a Roma, “Report” torna ad occuparsi delle vie istituite per dare un domicilio e i servizi ai senzatetto. A Campolongo Maggiore, un piccolo paese vicino Venezia, nell’elenco dei residenti presso la via della casa comunale c’è anche un inventore di brevetti depositati presso il Ministero per lo sviluppo economico. Il senza fissa dimora ha anche una procura che gli consente di avere poteri quasi illimitati sulle operazioni di una società che svolge servizi idrici per i comuni e che si vanta, unico caso nel settore, di avere il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole. Ma l’identità del senzatetto nasconde una sorpresa.

“In buone acque. Come è andata a finire” di Emanuele Bellano.

La società Hera di Bologna, a maggioranza pubblica di proprietà dei comuni dell’Emilia Romagna, è responsabile della raccolta differenziata del vetro per un’ampia parte del Centro-Nord Italia. Il principale impianto cui Hera destina il vetro raccolto in seguito alla differenziazione dei rifiuti è di proprietà della Emiliana Rottami di San Cesario sul Panaro (MO). Il vetro dovrebbe essere lavorato e in breve tempo inviato al riciclo; invece si accumula nei due impianti dell’azienda, formando cumuli alti più di sei metri. Così, la polvere di vetro, invece di essere una risorsa, finisce per generare rischi sanitari e disagi alla popolazione della zona.

“I mercanti di Venezia. Com’è andata a finire” di Claudia Di Pasquale.

A un anno dall’inchiesta sulla tangentopoli del Mose torniamo a Venezia per capire cosa succede. Il consorzio Venezia nuova è stato commissariato, ed è stato commissariato anche il comune che si ritrova oggi con un buco di bilancio di 60 milioni di euro. Chiunque vincerà le elezioni comunali la prossima settimana avrà un’eredità pesante.

“Per l’eternit. Com’è andata a finire” di Giorgio Mottola.

Nel 1992 l’Italia ha messo al bando la lavorazione, l’importazione e la commercializzazione di amianto. A distanza di 23 anni abbiamo scoperto però che non tutti rispettano questo divieto. Un documento del Governo indiano ha, infatti, indicato l’Italia come il primo importatore di amianto. Secondo dati ufficiali, abbiamo continuato a comprare e vendere eternit fino allo scorso anno. Abbiamo anche scoperto che c’è ancora chi nel nostro Paese lo ha usato forse anche dopo che era stato bandito. Di chi si tratta lo scopriremo domenica, e non è un’azienda qualsiasi.

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