sabato 30 maggio 2015

Che tempo che fa di domenica 31/5/2015 con Claudio Baglioni e Gianni Morandi, Hervé Barmasse, Nino Di Matteo

Claudio Baglioni e Gianni Morandi - Capitani Coraggiosi
Claudio Baglioni e Gianni Morandi - Capitani Coraggiosi
Domenica 31 maggio appuntamento con una nuova puntata domenicale di “Che tempo che fa”, il programma condotto da Fabio Fazio alle 20.10 su Rai 3 per la regia di Duccio Forzano.

La puntata di “Che tempo che fa” di domenica 31 maggio si apre con Hervé Barmasse. Barmasse a 38 anni è uno dei maggiori alpinisti viventi, viaggiando in terre lontane (Pakistan, Patagonia, Cina, Nepal) e sulle Alpi, le sue scalate riportano ai principi dell’alpinismo: avventura, esposizione al rischio e ricerca del nuovo; dal 28 maggio è in libreria con “La montagna dentro”.

Nel salotto di Fazio arriveranno due ospiti speciali presentati da Filippa Lagerback. Si tratta di Claudio Baglioni e Gianni Morandi, per la prima volta insieme in televisione, i due grandi della musica italiana parlano del loro progetto artistico e musicale: “Capitani Coraggiosi” che prende in prestito il titolo del famoso romanzo di Rudyard Kipling per trasformarlo in una sorta di valigia da riempire con testimonianze, pensieri, riflessioni, contributi di personalità della cultura, dello spettacolo, dell’arte, dello sport e culminare nei dieci live show del Foro Italico a Roma, dal 10 al 22 settembre.

Si parlerà delle inchieste di mafia con Nino Di Matteo, dal 1992 al 1999, Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale Antimafia di Caltanissetta e, dal ’99 ad oggi, Pubblico Ministero della DDA di Palermo. Ha indagato sulle stragi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rocco Chinnici e, da anni, è impegnato nelle inchieste sulla trattativa tra Stato e mafia; il 7 maggio scorso, con il giornalista de “La Repubblica” Salvo Palazzolo, ha pubblicato “Collusi - Perché politici, uomini delle istituzioni e manager continuano a trattare con la mafia”.

Nino Di Matteo, sotto scorta dal 1995, negli ultimi anni è stato più volte minacciato di morte da Totò Riina. È da poco uscito il suo nuovo libro. Il titolo di ogni capitolo del libro rappresenta una domanda sulla mafia, alla quale si cerca di dare una spiegazione, ad esempio:

Come avviene il dialogo fra mafia e politica? Il rapporto tra Cosa nostra e la politica è da sempre fondamentale, ma «è un argomento che per troppo tempo non si è voluto presentare con il dovuto approfondimento all’attenzione dell’opinione pubblica», anche per colpa di «una stampa timida e condizionata dal potere» e di «una società civile spesso superficiale e distratta» (p.33).

Quanto conta ancora la religione per il potere mafioso? Negli anni Ottanta c’era ancora una forte commistione tra Chiesa e mafia, poi le cose sono cambiate. E oggi, secondo il PM, «l’antimafia della Chiesa, che si alimenta di parole chiare e di impegno sul territorio, dovrebbe essere un modello per la società civile e anche per le istituzioni» (p.68).

Perché restare in trincea? «Io resto al mio posto. Non mi rassegno a questo stato di cose. Soffro tremendamente le limitazioni alla mia libertà, nel tempo divenute sempre più pesanti, ma ho anche tanti buoni motivi per reagire allo scoramento e alla stanchezza mentale» (p.178).

Luciana Littizzetto, come sempre, chiude la trasmissione con il suo originale commento delle notizie della settimana, ospitando Lisa Casali, blogger di cucina sostenibile e autrice di “Tutto fa brodo - Dagli scarti alle scorte: la mia rivoluzione in cucina”.

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