A partire da domani, lunedì 7 marzo alle 18.45 su Rai 2, prende il via dal “Teatro Parioli” in Roma il “Maurizio Costanzo Talk”, tante interviste di attualità e non, in un confronto di opinioni con personaggi famosi e con il pubblico anonimo.
Maurizio Costanzo, autore per 28 anni del “Maurizio Costanzo Show”, torna con questa nuova avventura in onda dal lunedì al venerdì nel preserale di Rai 2.
In apertura di trasmissione ci sarà una sola intervista per poi proseguire sviluppando un tema in ogni puntata, nella prima “Vendetta o perdono?”, coinvolgendo due o tre ospiti noti e anche meno noti, le prime file del Teatro ma anche il web.
Il programma infatti sarà anche collegato a internet tramite il sito web della Rai, proponendo al pubblico da casa la possibilità di intervenire sugli argomenti trattati in puntata, suggerendone altri e dando il proprio parere nello spazio “Pro o Contro” di cui si occupa Pierluigi Diaco.
Inoltre ogni giorno ci sarà uno spazio della trasmissione chiamato “Accadrà domani”, nel quale Maurizio Costanzo in compagnia di Enrico Vaime fantasticheranno su eventi o occasioni impossibili.
Oltre a Maurizio Costanzo collaborano come autori del nuovo programma: Luisella Testa, Pierluigi Diaco ed Enrico Vaime che insieme a Costanzo è stato coautore di tante esperienze teatrali.
A proposito della nuova collocazione oraria del programma Maurizio Costanzo ha dichiarato:
“Mi sono sempre confrontato con collocazioni orarie difficili ma la sfida sta proprio nel convincere un pubblico, altrimenti orientato, a cominciare a seguirci giorno dopo giorno”
La fascia oraria in cui viene proposto il talk per Costanzo è un’assoluta novità e aggiunge ironizzando:
“È vero, nella vita mai dire mai. C'è sempre una prima volta anche alla mia età. Non ho mai fatto il preserale: ho fatto la notte, la domenica, la mattina, il pomeriggio alle due contro ‘Centrovetrine’, come navigare nel Triangolo delle Bermude, ma il preserale mai. Anche questa e una fascia impervia ma meglio cosi, perché se fai mezzo punto di share in più diventi Marshall McLuhan”
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