domenica 11 maggio 2014

Mister Ignis L’operaio che fondò un impero, su Rai 1 la storia di Giovanni Borghi

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Lunedì 12 e martedì 13 maggio 2014 alle 21.10 su Rai 1 andrà in onda la miniserie in due puntate Mister Ignis L’operaio che fondò un impero, che racconta la storia di Giovanni Borghi, il “cumenda” operoso che negli anni del dopoguerra fondò la Ignis.

Protagonisti della fiction sono Lorenzo Flaherty, Anna Valle, con Massimo Dapporto. Una coproduzione Rai Fiction e Martinelli Film Company International, per la regia di Luciano Manuzzi.

Mister Ignis racconta la storia di uno dei grandi imprenditori italiani che hanno contribuito a ricostruire un Paese devastato da una guerra assurda. Sono anni in cui, per la prima volta, le famiglie italiane iniziano a godere di un benessere sino ad allora sconosciuto. E il sogno di Giovanni Borghi (Lorenzo Flaherty) era proprio questo: portare il benessere nelle case delle famiglie italiane. Un benessere che era fatto di fornelli a gas, di frigoriferi, di lavatrici...

Giovanni Borghi viene mandato, ancora ragazzino, “a bottega”. Non nella bottega di suo padre Guido (Massimo Dapporto), che possiede una piccola officina che fabbrica fornelli elettrici, ma nella bottega di un conoscente. Perché il carattere e il mestiere si formano solo “sotto padrone”, come si diceva allora.

I Borghi abitano a Milano, nel quartiere dell’Isola, a Porta Garibaldi. Giovanni va a scuola e a bottega nello stesso tempo. E la sera, per aiutare la famiglia, suona il piano nei cinematografi che proiettano i film muti. Anche per questo, qualche volta, il maestro lo trova addormentato sul banco, durante le lezioni.

I bombardamenti su Milano distruggono la piccola officina e i Borghi sono costretti, come molte altre famiglie, a sfollare nella provincia di Varese.

Hanno perso quasi tutto. Ma Giovanni non si arrende: sprona il padre e i fratelli a rimboccarsi le maniche e a ricominciare. Inizia così la grande avventura dell’uomo che sarà affettuosamente chiamato dai suoi operai: “cumenda”, Commendatore.

La piccola officina diventa una piccola fabbrica. E, sulla nuova fabbrica, una luce illumina la statua che riproduce la Madonnina del Duomo di Milano. La stessa che c’era sul tetto della vecchia officina. La stessa che ci sarà su tutti gli stabilimenti dei Borghi.

Giovanni e i fratelli girano per le cascine con un vecchio camion per vendere i fornelli elettrici. Vita dura. Spesso vengono pagati non con soldi ma con galline, salumi, formaggio. Ma va bene lo stesso: l’importante è continuare a produrre e non far perdere il posto di lavoro ai suoi operai. Questa la regola numero uno di Giovanni. La sera, tutti insieme a cena, intorno a un lungo tavolo: i vecchi genitori, i fratelli Gaetano e Giuseppe (Rodolfo Corsato e Denis Fasolo), Giovanni e la moglie Maria (interpretata da Anna Valle).

Poi, un giorno, la geniale intuizione: un tipo, di nome Enrico Mattei, ha trovato il gas. Perché non usarlo per i fornelli? Questo è il futuro, spiega Giovanni al padre e ai fratelli: costruire fornelli a gas. Più veloci e più pratici di quelli elettrici. Così, la piccola fabbrica diventa un grande capannone. Nasce la Ignis.

E qui arriva la seconda, grande intuizione di Giovanni: perché non mettere il marchio Ignis sulle maglie dei campioni sportivi? In questo modo, chiunque parlerà dei campioni, parlerà inevitabilmente anche della Ignis.

Nessuno ci crede. Eppure è l’idea vincente: i campioni del ciclismo, della boxe, della pallacanestro, del calcio, fanno conoscere il marchio in tutto il mondo.

Finché, un giorno, anche un lottatore come Giovanni deve arrendersi: la grande Ignis ha iniziato a fare i conti con i colossi mondiali, gli interessi delle banche la stanno lentamente strozzando.

Borghi sa che non ha tempo. Un amico medico gli ha comunicato che gli rimangono ormai solo due, forse tre anni di vita. Un tumore gli sta mangiando i polmoni. Giovanni deve fare in fretta se vuole salvare il posto di lavoro ai suoi operai. Decide così di incontrare Fritz Philips (Piotr Adamczyk). Ma non nel moderno stabilimento della Ignis. No, Giovanni costringe Fritz Philips a incontrarlo nella vecchia officina diroccata di Milano. Perché quello è il suo “luogo dell’anima”.

Philips diventa socio di Giovanni al cinquanta per cento. I posti di lavoro sono salvi.

“Mister Ingis. L’operaio che fondò un impero”, una coproduzione Rai Fiction - Martinelli Film Company International, prodotta da Renzo Martinelli. La miniserie tv, per la regia di Luciano Manuzzi, e liberamente tratta dal libro di Gianni Spartà, in onda su Rai 1 lunedì 12 e martedì 13 maggio, in prima serata. Accanto a Lorenzo Flaherty, Anna Valle e Massimo Dapporto, nel cast Gisella Burinato, Rodolfo Corsato, Fulvio Falzarano, Denis Fasolo, Federica Martinelli, Antonio Pennarella, Thomas Trabacchi, Piotr Adamczyk, Filippo Valle e, nei panni del boxeur Guido Mazzinghi, il vero pugile e attore Vincenzo Cantatore.

Quella che racconta “Mister Ignis” è una storia di valori: il valore della famiglia, del sacrificio, l’amore per il proprio lavoro, la forza di volontà per superare i momenti difficili. Perché è giusto che i ragazzi di oggi imparino che il proprio futuro bisogna costruirselo. Come ha fatto il “cumenda”.

*Il Frigorifero di Borghi

La storia di Giovanni Borghi rappresenta meglio di ogni altra il miracolo economico italiano degli anni Sessanta. Nato nel 1910 all’Isola Garibaldi, quartiere popolare di Milano, terzo di quattro figli di un elettricista, con la famiglia lascia la città dopo il 25 luglio 1943 per rifugiarsi a Comerio, vicino a Varese. Qui suo padre riapre il laboratorio artigiano e inizia a produrre fornelli. Nel giro di dieci anni, il laboratorio diventa uno stabilimento con duecento operai e inizia a produrre, oltre a fornelli e cucine, un elettrodomestico quasi sconosciuto in Italia: il frigorifero. Il successo è travolgente: le commesse e le filiali si moltiplicano, gli affari prosperano, le fabbriche si ampliano al pari della gamma di prodotti e del numero di addetti
che supera quota diecimila. Gli italiani hanno più soldi e li spendono per comprarsi la Vespa, la Seicento e il frigorifero: i tre simboli del boom.

Negli anni Sessanta, Borghi conquista i mercati europei e intanto comincia a spendere per le sue passioni, che sono il gioco d’azzardo e lo sport: ciclismo, boxe, pallacanestro, calcio. Il declino inizia negli anni Settanta: la congiuntura ferma la crescita della Ignis, la concorrenza fa il resto. Alla fine Borghi vende l’azienda alla Philips garantendone la continuità. Negli anni Novanta, agli olandesi subentreranno gli americani della Whirpool.

“Mister IGNIS” racconta la storia appassionante di Borghi, prototipo del “cumenda”, rivelatosi una figura di ben più ampio spessore: vero self-made-man, imprenditore dalle intuizioni geniali, generoso mecenate nelle arti e nello sport. E attraverso le sue vicende apre uno spaccato su un ventennio di storia italiana: il boom economico, la Democrazia Cristiana, la Dolce vita, le eroiche imprese di campioni come Maspes e Poblet, Mazzinghi e Duilio Loi, e della mitica Ignis, squadra di basket conosciuta in tutto il mondo come la “valanga giallo blu”.

*da “Mister IGNIS” di Gianni Spartà (Mondadori)

Trama prima puntata:

Nel centro di Milano, in una piccola bottega, lavora l’intera famiglia Borghi: papà Guido, con i suoi ragazzi Giovanni, Gaetano e Giuseppe, fabbrica fornelli elettrici che vengono venduti con successo in tutta la città. L’arrivo della seconda guerra mondiale costringe la famiglia Borghi ad abbandonare Milano, distrutta dai bombardamenti, per trasferirsi in campagna. Qui i Borghi si danno da fare per rimettere in piedi la loro produzione. Con le lamiere portate via dalle macerie, grazie alla geniale intuizione di Giovanni, iniziano a costruire nuovamente i loro fornelli, vendendoli in cambio di frutta, verdura e formaggi alle famiglie sfollate per la guerra. Ma in questo clima di tristezza e scoramento Giovanni getta le basi per la grande fabbrica che ha in mente: convinto che nel dopoguerra i loro prodotti andranno a ruba...

Trama seconda puntata:

Giovanni Borghi decide di tornare a lavorare con il padre, portando avanti l’idea del fratello Giuseppe di investire nello sport: grazie alle sponsorizzazioni il marchio IGNIS verrà associato dagli italiani alle vittorie dei loro beniamini, dal calcio al pugilato, dal ciclismo alla pallacanestro. Nel frattempo la produzione dei primi fornelli a gas va benissimo, ma Giovanni ha già in mente una nuova sfida. Ha deciso di realizzare un prototipo di frigorifero, meno ingombrante e rumoroso, in grado di battere la concorrenza. Si mette al lavoro con la sua squadra di tecnici, ma la soluzione tarda ad arrivare. Per la prima volta in vita sua Giovanni dovrà scendere a compromessi con il suo ego e chiamare a lavorare per lui un ingegnere del principale concorrente, il quale in poco tempo, grazie all’impiego del poliuretano, riesce a realizzare dei frigoriferi assolutamente innovativi. È vittoria...

Interpreti e personaggi: Lorenzo Flaherty (Giovanni Borghi), Anna Valle (Maria Borghi), e con Massimo Dapporto (nel ruolo di Guido Borghi), Gisella Burinato (mamma di Giovanni), Vincenzo Cantatore (Guido Mazzinghi), Rodolfo Corsato (Gaetano Borghi), Fulvio Falzarano (Professor Renzi), Denis Fasolo (Giuseppe Borghi), Federica Martinelli (Annamaria D’Errico), Antonio Pennarella (Domenico), Thomas Trabacchi (Bruno Amodio), Piotr Adamczyk (Fritz Philips), Giuseppe Gandini (Furlan), Filippo Valle (Sandro Mazzinghi), Riccardo Zinna (funzionario Cassa Mezzogiorno), Paolo Scalondro (Edoardo Conti), Giorgio Romanelli (Cavina).

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Mister Ignis L’operaio che fondò un impero. Soggetto Eleonora Martinelli. Sceneggiatura Eleonora Martinelli, Renzo Martinelli, Mauro Caporiccio con la collaborazione di Luciano Manuzzi e la consulenza di Gianni Spartà. Liberamente tratta dall’opera letteraria di Gianni Spartà dal titolo “Mister Ignis: Giovanni Borghi,un sogno americano nell’Italia del miracolo” edito in Italia da Arnoldo Mondadori Editore. Direttore della fotografia Blasco Giurato. Scenografia e arredamento Paolo Innocenzi, Sandro Scarmiglia. Costumi Massimo Cantini Parrini. Consulenza casting Studio Koyaanisqatsi. Fonico di presa diretta Novica Jankov. Sound Designer Paolo Amici. Musiche originali di Carlo Siliotto. Edizioni musicali Rai Trade. Montaggio Luca Montanari. Organizzatore generale Roberto Andreucci. Una coproduzione Rai Fiction, Martinelli Film Company Int. Produttore RAI Fabrizio Zappi. Prodotta da Renzo Martinelli. Regia Luciano Manuzzi.

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