E lasciatemi divertire Paolo Poli e Pino Strabioli |
Filo conduttore del programma, i vizi capitali. Dopo lussuria, gola e ira, sarà di scena l’invidia, vizio subdolo e inconfessabile, l’unico a non destare alcun piacere in chi lo pratica.
Dopo la sigla cantata da Paolo Poli “Vieni pesciolino mio diletto”, che assieme a quella finale “W la Biga” è diventata il motivo cult di questa estate, il vizio della puntata verrà introdotto da Flavio Insinna con un sonetto di Trilussa e da brevi divagazioni di Paolo Villaggio che, con grande ironia, non fa mistero di essere sempre stato “vittima” consapevole di invidia…
Come di consueto Pino Strabioli chiederà a Massimo Recalcati, psicanalista e scrittore, come viene vissuta l’invidia oggi.
A Paolo Poli, poi, il compito di declinare il tema della puntata con digressioni biografiche, poesie di Aldo Palazzeschi, riflessioni personali, rievocazioni di incontri memorabili – in questa puntata, tra gli altri, Federico Fellini – incursioni nella pittura, nella letteratura, nel cinema e nel teatro.
Vera chicca sarà la lettura di una novella del “Decameron”, “Calandrino pregno”, che Poli eseguirà accompagnato al pianoforte dal maestro Andrea Farri.
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